Quando parliamo di
casa immediato è il richiamo ad un’idea di luogo sicuro, in cui ci sentiamo
protetti e tranquilli; la lingua inglese utilizza due parole diverse per
tradurre il nome casa: house con cui si intende la struttura fisica, l’edificio
e home che indica non tanto il luogo fisico quanto il luogo degli affetti per
eccellenza, cioè pone in evidenza le relazioni che in essa si realizzano. GO HOME……Andare a casa vuol perciò dire
andare nel luogo degli affetti.
Ma ne siamo
davvero convinti? La letteratura per grandi e piccini offre una galleria di
terribili case che contraddicono questo stereotipo.
Apriamo questa
carrellata con la fiaba di Hansel e
Gretel, ispirata a un fatto realmente accaduto, come si può leggere dalla
carte giudiziarie del 1600 relative ad un processo ad una presunta strega che
abitava nel fitto bosco e si occupava di strane arti culinarie, particolarmente
abile nel fare il panpepato, come ci racconta un interessante saggio La strega
e i il panpepato di Hans Traxler.
I fratelli Grimm
ci riconsegnano una casa effettivamente dolce e invitante, anche se non così
ricca come nelle successive rivisitazioni, che si rivela poi abitata da un’orrida
strega antropofaga. Quando i due fratelli spaventati la scorgono in quella
radura nel bosco non credono ai loro occhi, quel rifugio va ben al di là di
ogni più rosea speranza, almeno all’apparenza.
”A mezzogiorno videro su un
ramo un bell’uccellino, era bianco come la neve e cantava così bene che si
fermarono ad ascoltarlo. Quando ebbe finito di cantare , agitò le ali e volò
dinnanzi ai due bambini che lo seguirono ed arrivarono così ad una casetta sul
cui tetto l’uccello si posò. E quando si furono avvicinati videro che la
casetta era fatta di pane e ricoperta di focaccia, ma le finestre erano di
zucchero puro.
Fiabe di J. W. Grimm, Fabbri
Editori
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La stessa casa
della fiaba I tre porcellini,
pubblicata per la prima volta nel 1843 da James Orchard Halliwell.Phillipps
nella raccolta Nursery Rhymes, Nursert
Tales, ma relativa ad una tradizione orale di molto antecedente, esprime la
metafora della crescita e maturazione
del bambino. Così la casa di paglia prima e quella di legno poi rappresentano
un illusione di rifugio e si trasformano anch’esse in trappole.
Tra le molte varianti mi piace ricordare questa incredibile collana adatta alla lettura a grande gruppo, una storia che si compone come un puzzle, edito dalla FATATRAC.
Tra le molte varianti mi piace ricordare questa incredibile collana adatta alla lettura a grande gruppo, una storia che si compone come un puzzle, edito dalla FATATRAC.
Continuiamo
parlando di alcuni esempi di romanzi per bambini più grandi.

Un’idea di casa prigione la troviamo nel più recente libro, La galleria degli enigmi, di L.M. Fitzgerald, Fabbri Editore., in cui una dodicenne si trova a fare da sguattera in una casa padronale in cui accadono strani fatti e in cui la signora viene tenuta prigioniera in soffitta. Evidente il richiamo al romanzo Jane Eire di Emily Bronte.

Un’idea di casa prigione la troviamo nel più recente libro, La galleria degli enigmi, di L.M. Fitzgerald, Fabbri Editore., in cui una dodicenne si trova a fare da sguattera in una casa padronale in cui accadono strani fatti e in cui la signora viene tenuta prigioniera in soffitta. Evidente il richiamo al romanzo Jane Eire di Emily Bronte.
Come una prigione
psicologica si configura invece la dimora di Colin, protagonista del romanzo, Il giardino segreto di Frances Hodson
Burnett, Enaudi Edizioni.
Case che
nascondono misteri o meglio doppie realtà le troviamo anche nei libri Il giardino di mezzanotte di Philippa
Pearce, Salani, e in Coraline, di
Neil Gaiman, Mondadori, ricordo anche la relativa animazione per la regia di
Henry Selik, Coraline e la porta magica,
2009.

In Coraline, invece, la doppia dimensione
viene rappresentata da una piccola porticina che nasconde un passaggio per un
mondo parallelo in cui tutti hanno bottoni al posto degli occhi: una realtà alternativa
ed inquietante, solo all’apparenza migliore della vita quotidiana di ogni
giorno, ma ovviamente quando lo si scopre è ormai troppo tardi.
La
casa senza specchi, di Marten Sanden, Rizzoli
Editore, nasconde misteri e una dimensione temporale altra, l’accesso a questo
mondo parallelo, a tratti davvero spaventoso, avviene attraverso un armadio in
cui sono stati accatastati tutti gli specchi della casa. Come per Coraline
anche per Thomasine e i suoi cugini questa straordinaria avventura servirà per
comprendere meglio la loro vita di tutti i giorni.

Chiara ed
esplicita la pericolosità della casa nel libro La casa della morte L. R. Stine La famosissima e molto discussa
collana Piccoli Brividi della casa editrice Mondadori. Noi fedeli alle nostre
dichiarazioni iniziali accogliamo su queste pagine tutti i tipi di libri,
perché vorremmo parlare a molti e diversi tipi di lettori. Senza togliere comunque
alla collana l’indubbio merito di avere sdoganato il genere horror aprendogli
così le porte della letteratura per ragazzi.

La
casa dei fantasmi di John Boyne edito da Rizzoli per
giovani lettori si configura con una storia gotica della migliore tradizione:
non a caso porta l’omonimo del romanzo di Charles Dickens.
La
casa stregata e altri racconti di H. P.
Lovecraft, edito da Newton Compton, si ispira ad una dimora realmente esistita
nei pressi di Providence e che definisce “maledetta o nutrita di cadaveri” ;
con lo stesso titolo di Dickson Car inaugura la serie dei gialli con
protagonista Sir H. Merrivale detto il vecchio. Plague Court si dice maledetta
dal fantasma di Louis Playgue, assistente del boia durante l’ultima epidemia di
peste dell’Inghilterra. Il detective vuole smascherare un sedicente medium.
E le l’elenco
potrebbe continuare: come dimenticare Il
mastino di Baskerville di Conan Doyle, La
casa del buio di Stephen King, dello stesso autore Duma Key .
LEI
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