UN INSOLITO OZ



Il 2018 si chiude salutando un grande scrittore israeliano, Amos Oz, morto all’età di 79 anni nella sua amata Gerusalemme per una grave malattia. 
Di questo autore non intendo fare un ritratto a tutto tondo, ma vorrei rendergli omaggio partendo da alcuni libri forse meno noti e rivolti ad un pubblico giovanile.

Ho conosciuto, infatti, Amos Oz non per i suoi scritti più celebri, cui sono approdata solo più tardi, ma attraverso un libro snello e in qualche modo anomalo, rispetto alla sua abituale produzione; si tratta di una favola che narra di un villaggio stregato e di un bosco incantato, D’un tratto nel folto del bosco, edito da Feltrinelli.

In questo villaggio non esistono più gli animali e gli uomini credono di essere gli unici esseri rimasti ad abitare sulla terra. C’è però la maestra Emanuela che spiega ai suoi allievi come erano fatti gli animali e come una volta abitassero insieme agli uomini, ma nessuno le crede e per questo viene derisa. C’è un piccolo bambino, Nimi, suo allievo, che finisce per sognare notte dopo notte quegli stessi animali evocati dalle descrizioni dell’insegnante, fino a che scompare nel bosco e quando torna al villaggio, denutrito e sporco non sa più parlare, ma solo nitrire. Ci sono poi Maya e Mati che vogliono risposte precise alle loro domande, ma gli adulti le eludono sempre.
Amos Oz ci regala descrizioni minute:

“(…) il villaggio era maledetto, oppresso da uno strano, totale silenzio. Non un muggito, non un raglio, non un cinguettio, mai che uno stormo di anatre selvatiche volasse nel cielo sempre vuoto; e anche la gente parlava assai poco, lo stretto necessario. Si udiva solo il gorgoglio del fiume, giorno e notte scorreva fra i boschi e fra i monti.”
(Amos Oz D'un tratto nel folte del bosco, Universale Economica Feltrinelli, 2005)

Come cala il tramonto il paese si svuota e ognuno si rifugia nelle proprie case, durante la notte nel paese serpeggia la paura:

“Ogni notte, infatti, tutto ciò che stava fuori apparteneva a Nehi , il demone del bosco. (…) nessuno in paese usciva mai di casa quand’era buio.”
(Amos Oz D'un tratto nel folte del bosco, Universale Economica Feltrinelli, 2005)

C’è un segreto che tiene in ostaggio la gente del villaggio.
Una notte di tanti anni prima tutti gli animali sono scomparsi e ormai solo pochi adulti ne hanno memoria, tra questi per l’appunto la maestra Emanuela che allora aveva solo dieci anni e tanto aveva pianto la scomparsa della sua gatta Tina, così come il pescatore Almon che per molto tempo non si rassegna alla perdita del suo cane Zito, tra loro c’era un rapporto di fiducia e tenerezza. Poi c’è la mamma di Maya, la fornaretta del paese, che a fine giornata sbriciola nel fiume e nei prati le briciole del pane avanzato, che non si sa mai e per questo anche lei viene beffeggiata. E ci sono infine persone pronte a giurare di avere visto il demone del bosco portarseli via in un corteo silenzioso di ombre:

“A questo corteo si erano uniti tutti gli animali di ogni casa e cortile, animali di pollai e ovile, di gabbia e scuderia, di canile e colombaia e di stalla: miriadi di ombre grandi e piccole che il bosco aveva inghiottito tutte. All’alba il paese era deserto. Da quel giorno restarono solo gli umani.”
(Amos Oz D'un tratto nel folte del bosco, Universale Economica Feltrinelli, 2005)

Mati e Maya, due grandi amici, sono decisi a scoprire ad ogni costo l’enigma che avvolge il paese. I ragazzi condividono poi a loro volta un pericoloso segreto, che non possono raccontare, nessuno infatti lo riterrebbe vero e certamente verrebbero presi per pazzi: un giorno hanno scorto nel fiume un pesce e sentito in lontananza l’uggiolare di cani…e più tardi hanno visto un’ombra di una nuvola nel cielo  che non era una nuvola, dunque gli animali esistevano davvero e forse esistono ancora! E così comincia la loro avventura in cui Maya, più ardita e temeraria, orchestra la regia del viaggio attraverso il bosco incantato che li porterà al castello di Nehi, a ritrovare gli animali e a svelare l’arcano. 
Non è un caso che siano due ragazzi i predestinati a risolvere l’enigma, ad essi viene affidato un compito non facile: non dimenticare e raccontare  la loro scoperta anche se non saranno creduti, se verranno presi in giro o peggio ancora accusati di avere contratto il nitrillo. Non dimenticare, anche quando saranno ormai già adulti, come il pescatore, il tegolaio e la fornaretta hanno fatto, incuranti di tutto e di tutti.

Se l’immagine del corteo notturno evoca le note del pifferaio magico che incanta e svuota dei fanciulli le vie del paese, tuttavia, come ci svela la storia, gli animali non si sono allontanati sotto l’influsso di un incantesimo, la scelta di abbandonare il villaggio è consapevole e determinata dagli atteggiamenti degli umani, perché ci dice Amos Oz nel linguaggio degli animali non ci sono parole che esprimano il distacco e l’esclusione. 
Non c’è tuttavia un lieto fine ad ogni costo, gli animali non torneranno indietro con i due giovani, come neppure il demone del bosco, che demone in realtà non è, ma rimane la speranza che un giorno questo possa accadere, quando gli animi degli uomini saranno finalmente mutati.

D’un tratto nel folto di un bosco è una storia per tutti, grandi e piccini, e non è l’unica scritta per ragazzi dal nostro autore, ricordo: C’è una pantera in cantina e Soumchi.

Profi è il giovane protagonista, appena dodicenne, del libro C’è una pantera in cantina; è così soprannominato per la sua grande cultura e intelligenza. La storia è ambientata nel 1947, quando ancora sono forti gli echi dell’Olocausto, a Gerusalemme, all’epoca sotto il dominio inglese che diviene per Profi il nemico per eccellenza, tanto che fonderà insieme ai suoi amici una società segreta per scacciarli dalla città. Ma il destino si diverte a mescolare le carte: il giovane conoscerà un sergente inglese che gli insegnerà la sua lingua madre in cambio di lezioni di ebraico e così, attraverso lo scambio  delle loro culture differenti, il ragazzo e il sergente scorgeranno semplicemente l’essere umano che vi sta dietro e diverranno amici. Profi diviene allora un traditore agli occhi dei suoi coetanei e comincia per lui una difficile dicotomia.

Soumchi, illustrato da Fabio Negrin, è sempre ambientato nella Gerusalemme dell’immediato dopoguerra e il suo protagonista è un ragazzino undicenne che riceve in dono una bicicletta con la quale progetta un viaggio di esplorazione nel cuore dell’Africa; in realtà verrà convinto, dal suo amico Aldo, a scambiarla con un trenino elettrico. Si concretizza così un giro di scambi che porterà Soumchi sempre più lontano dal suo progetto iniziale, attraverso l’incontro con variegati personaggi e roccambolesche avventure.

Con questi ultimi due romanzi Amos Oz torna alla caratteristica principe di tutti i suoi scritti: una forte identità culturale intessuta da un altrettanto profondo amore per la sua patria. Una scrittura che ha perciò precise radici e discendenze culturali ma il cui messaggio è di carattere universale, come ben si evidenzia in tutti e tre i libri presentati: l’accettazione dell’altro, del diverso da sé attraverso una conoscenza reciproca e sincera, che abbandona i luoghi comuni e gli stereotipi che ognuno di noi porta inevitabilmente dentro di sè.

A margine non posso non citare un altro bellissimo romanzo, Il muro di William Sutcliffe. che condivide con i testi presentati precedentemente precise tematiche: il rispetto dell’altro, il sentimento di paura suscitato da ciò che è diverso, l’idea che la soluzione al conflitto stia nelle mani delle giovani generazioni. I protagonisti, ancora una volta adolescenti, sono un ragazzo e una ragazza, gli unici capaci di decodificare correttamente il reale, ancora non totalmente condizionati e perciò in grado di vedere oltre le apparenze.
Il muro divide in due una città non precisata in un tempo altrettanto indistinto; questa costruzione separa nettamente due mondi e due culture, mostrate reciprocamente come pericolose e nemiche; ma il muro rappresenta anche a ben vedere l’isolamento dell’essere umano, la chiusura come estrema difesa che impedisce di aprirsi ed accogliere. 


Qui non troviamo una specifica e definita identità culturale come nei romanzi di Oz, ma le suggestioni non mancano.

LEI

N.B. Se vi ho in qualche modo incuriosito  ecco una bibliografia dei romanzi dell’autore (fonte: Wikipedia)

Terre dello sciacallo (1965)
Altrove, forse (1966)
Michael mio (1968)
Davanti alla morte (1971)
Toccare l'acqua, toccare vento (1973)
Il monte del cattivo consiglio (1976)
Una pace perfetta (1982),
La scatola nera (1987)
Conoscere una donna (1989)
Non dire notte (1994)
Una pantera in cantina (1995)
Lo stesso mare (1999)
Una storia di amore e di tenebra (2002)
D'un tratto nel folto del bosco (2005)
La vita fa rima con la morte (2008)
Scene dalla vita di un villaggio (2010)
Tra amici (2012)
Giuda (2014)
Altrove forse (2015)
Tocca l'acqua, tocca il vento (2017)

GLI IMPERDIBILI DEL NATALE




Nel post precedente si è parlato delle novità di prossima uscita in previsione delle festività Natalizie, questa volta invece si proporranno libri classici, nell'accezione che si andrà poi a delineare, sul Natale.

Per quanto riguarda in specifico i libri a tema Natalizio si può a ben vedere che sono testi che pescano a piene mani dalla tradizione, fatto direi piuttosto naturale vista la tematica. E’ altresì vero che esistono libri intramontabili, appunto i classici, che  ne hanno fatto soggetto privilegiato. 

Quando parlo di classici faccio riferimento sia a opere di produzione antecedente la nascita della letteratura per ragazzi così come la intendiamo oggi, sia ad alcuni testi che, sebbene successivi ai rivoluzionari anni ottanta della letteratura per bambini, hanno segnato per le loro caratteristiche una tappa fondamentale nella produzione editoriale.
Possiamo approfittare delle vacanze per leggere ai nostri ragazzi questi libri dalle atmosfere Natalizie . 
Ma quali scegliere?

La rivista Andersen propone un articolo su dieci imperdibili libri che andrebbero letti in questo specifico periodo dell’anno, proposte di lettura che ho trovato interessanti e che vorrei condividere. Vi assocerò alcuni testi che, pur non facendo parte dei testi suggeriti, ritengo altrettanto significativi.

Naturalmente parlando di classici non si può prescindere da alcune citazioni: Il canto di Natale di Charles Dickens, Il Grinch del Dr. Seuss, e un intramontabile classico moderno come Il pianeta degli alberi di Natale di Gianni Rodari.


Una citazione a parte merita il libro di Beatrix Potter Il sarto di Gloucester, una fiaba di Natale. Libro illustrato dalle tavole curate che ci dice Walter Fochesato, esperto di letteratura per l’infanzia, è pervaso da un pacato realismo magico, tipico delle storie dell’Avvento.
La prima fiaba dell’autrice che vede la presenza dell’essere umano tra le sue pagine.

Ma prima di immergerci ancora di più nelle suggestioni della  lista, sulla sua  scia, vorrei proporvi un libro snello, che forse è ormai solo rintracciabile nelle biblioteche, dal titolo Il gatto di Natale di Robert Westall. Ambientato in una cittadina di pescatori irlandesi di inizio secolo, racconta di una ragazzina giunta North Shield per trascorrere le vacanze natalizie dallo zio curato, uomo mesto e infelice tiranneggiato dalla sua perpetua, la temibile signora Bradley. Ma poi c’è Bobbie e naturalmente un gatto di Natale o meglio una gatta e i suoi micetti.
Uno scorcio poetico e crudo insieme dell’Irlanda degli anni trenta, un racconto dalle atmosfere decisamente dickensiane, che parla di condizione operaia, di ribellione e speranza, attraverso gli occhi di una ragazzina che mal sopporta le costrizioni e le ingiustizie sociali che non subisce passivamente ma a cui si ribella.
Nel libro si trova poi un secondo racconto dalle tinte fosche, che ci parla della vita degli operai nelle fabbriche, ma è intessuto e alleggerito da un’atmosfera magica che crea momenti di incanto e sospensione.
Davvero un imperdibile per un autore inglese garanzia di grandi narrazioni.
Le atmosfere alla Dickens le troviamo anche in uno dei dieci libri imperdibili consigliati da Andersen, Natale su tutti i piani di Marie-Aude Murral.
Il racconto breve è ambientato nella Parigi di metà Ottocento, secondo titolo dell’autrice pubblicato da Camelozampa, è un omaggio spassionato all’amore per i libri e all’infinita caparbietà dei lettori. Jeanne, una giovane sarta, vive da sola con il fratellino di nove anni, debole e malato, il cui desiderio più grande è imparare a leggere. Lei non sa leggere, ma farebbe di tutti per rendere felice Huges…

Ma dall’Inghilterra passo all’Italia dove troviamo un testo di cui ho già avuto modo di parlare precedentemente: Lilim del tramonto di Bruno Tognolini. 
Si tratta di un romanzo che attualizza, senza privarlo della magia e del suo significato profondo, la nascita del Salvatore. Ambientato ai giorni nostri narra del difficile rapporto genitori figli in età adolescenziale, di videogiochi come fuga dal reale o come accade in questo romanzo mezzo per avventure fantastiche. Una testo che racconta in chiave moderna e con un linguaggio conosciuto ai ragazzi un’antica narrazione, la natività.
Un libro denso di magia e poesia.

La rivista Andersen cita poi un testo da me molto amato, un libro rivoluzionario che ha segnato una svolta nella produzione letteraria per ragazzi, L’incredibile storia di Lavinia, ovvero del libro della cacca, di Bianca Pitzorno. 
L’incipit del libro prende spunto dalla fiaba di Hans Christian Andersen La piccola fiammiferaia per mescolarvi poi il mito di Re Mida e l’anello di Re Salomone. La narrazione è ambientata nella città di Milano, ricoperta da un candido manto di neve, alla vigilia di Natale, ma la modernità del racconto diventa dirompente quando una fata vestita di un abito azzurro fatto di veli scende da un taxi giallo con una sigaretta in mano… Cominciano così le avventure esilaranti della fiammiferaia Lavinia….
Come in Lavinia l’atmosfera malinconica della fiaba andersoniana lascia posto a veri momenti di ilarità, così i libri citati successivamente condividono tutti un taglio ironico e divertente, quel genere di libri che sfogliandoli ti lasciano stampato in faccia un sorriso perenne.

Cominciamo parlando di Rover salva il Natale di Roddy Doyle, sempre in un'ottica di una sana ironia e divertimento. Qui Rover viene ingaggiato, non senza un ricatto coercitivo, da un elfo di Babbo Natale per sostituire la renna Rudolph che ha preso l’influenza, non mancano gag esilaranti e grande comicità.
Rover era già un personaggio conosciuto al grande pubblico con il libro Il trattamento Ridarelli, qui era intento a vendere i suoi escrementi puzzolenti alla banda Ridarelli  e di questo libro ripropone l’atteggiamento irriverente.
 Decisamente più Natalizio il libro di Goscinny-Sempe Il piccolo Nicolas e Babbo Natale, un tascabile illustrato, che raccoglie due brevi racconti in cui è protagonista Nicholas. Nel primo  Nicolas viene convinto dai genitori a non chiedere regali per sé ma per gli altri, ma il ragazzino sarà capace di rivolgere la situazione a proprio vantaggio, nel secondo assiste ai tentativi piuttosto fallimentari del padre di addobbare la casa. Gli altri racconti non sono prettamente natalizi ma adatti comunque all’atmosfera delle feste.

Sempre in linea con i titoli citati prima abbiamo il libro Più si è meglio è di Anna Fine che ci racconta di un catastrofico Natale in cui componenti della famiglia Mountfield danno il peggio di sé. Ma questa autrice non è nuova al tema natalizio; ricordo Buon Natale gatto killer! E Il piccolo fantasma di Pip Parker.

Il tema viene affrontato in modo più tradizionale, anche se sempre dal taglio moderno, nel libro di Andrea Valente Un anno con babbo Natale, dove si delinea la quotidianità del Babbo vestito di Rosso prima del 25 Dicembre: uno scorcio di vita reale per un personaggio fantastico!




Concluderei dicendo che se queste sono letture adatte a questo periodo dell’anno,  come ad esempio bibliografia consigliata per le vacanze per ragazzi di scuola primaria, si prestano bene, con i tempi adeguati, ad accompagnarci al 25 dicembre, in una sorta di calendario dell’avvento fatto di storie a puntate lette ad alta voce.

Naturalmente non mi rimane che dirvi,come al solito,  Buona Lettura!

LEI

SEGNALI DI FUMO


Conoscere per crescere

Questo breve post nasce dall’idea di segnalare alcuni strumenti informativi che ci possono aiutare nella nostra funzione di genitori, insegnanti ed educatori.

A livello provinciale evidenzio una serie di conferenze aperte alla cittadinanza dal titolo Percorsi possibili: dialoghi e incontri sulle alleanze educative. 


Gli incontri, realizzati da una serie di istituti comprensivi di Reggio Emilia e sostenuti dalla Fondazione Manodori, spaziano su diverse tematiche di grande attualità: social network, mondo digitale, processi educativi oggi, genitorialità e adulti, ma anche creatività, accoglienza, corpo in mutamento. Le tematiche sono relative ad un periodo di sviluppo che va dai 3 agli 11 anni; non mancano poi argomenti specifici per le diverse fasce di età, scuola primaria e scuola secondaria di I grado in particolare.

La prima conferenza avrà luogo LUNEDI’ 17 DICEMBRE presso la Scuola Primaria Bergonzi dal titolo: Identità in costruzione e scelte di vita. Orientamento e scelta del percorso di studi. Relatrice della serata la psicologa MariaChiara Zaccaro.

Sono previsti 12 incontri in tutto, riprenderanno il 14 gennaio e si concluderanno 13 maggio 2019; di seguito i titoli delle serate programmate:

14/01/19 Utilizzo consapevole dei social-network.

28/01/19 Protezione del sé nell’era digitale: il confine tra bisogno di autonomia e necessità di controllo.

18/02/19 Il ruolo degli adulti nell’educazione: ex-ducere o conducere. Cambiare etimologia per cambiare ruolo.

25/02/19 Comunità classe: il ruolo delle famiglie.

11/03/19 Accendere passioni per proteggere: famiglie che crescono figli creativi.

18/03/19 Il corpo, sede dell’identità in costruzione.

25/03/19 Sarà vero? Curiosi per passione. Comunicare e apprendere esercitando il pensiero creativo.

08/04/19 Sbagliando si cresce: non dobbiamo proteggere troppo i nostri figli.

29/04/19 Educazione e genitorialità.

06/05/19 L’accoglienza dell’altro e la cura di sé stessi.

13/05/19 Genitorialità e strategie educative.

Non sono ancora disponibili le sedi e gli orari delle serate in programmazione, farò seguire ulteriori indicazioni.

Voglio poi presentare due risorse rintracciabili invece nel web.

La prima è un sito studiato, pensato e realizzato per bambini di età compresa tra i 6/11 anni. I nostri ragazzi potranno muoversi in autonomia poiché i contenuti sono attentamente selezionati. All’interno troverete storie, racconti, giochi, percorsi di lettura: navedigio.it

Un ulteriore sito, tiraccontounafiaba.it , se può essere consultato direttamente dai ragazzi, allo stesso modo offre una serie di spunti e materiali interessanti per insegnanti ed educatori sul tema della fiaba.
 Il sito nasce con la finalità di preservare il genere della fiaba popolare tradizionale. Offre possibili percorsi di lettura ma anche centinaia di fiabe e storytelling, o per dirla in italiano video fiabe. Questo materiale non solo è possibile condividerlo, ma è anche possibile creare fiabe ex-novo ad opera degli utenti stessi.

Segnalo infine due ormai storiche riviste letterarie che si occupano di letteratura per ragazzi, ma non solo, Andersen e Liber.

 Al loro interno è possibile trovare brevi saggi su autori per l’infanzia, recensioni  di opere, tematiche inerenti alla letteratura e all’educazione.

Nel numero di dicembre di Andersen, troverete ormai la consueta iniziativa Ilmiolibropernatale, quest'anno 2018, in cui la rete dei librai per ragazzi consigliano romanzi e albi illustrati per il Natale: testi che hanno trovato un posto speciale nei loro scaffali.
In particolare Liber si occupa dei temi emergenti del panorama della letteratura per l'infanzia. Uno sguardo al sommario ci farà comprendere meglio la natura della rivita: Argomenti, Intervista con l'autore, Scelti per voi, Segnali di lettura, La cassetta degli attrezzi...



Ad uscita settimanale, invece, troviamo poi due inserti, che si occupano di letteratura per grandi e piccini, legati a due testate nazionali di quotidiani: 
Robinson, esce ogni domenica con La Repubblica, e La lettura, venduto anche singolarmente, associato a Il Corriere della sera in edicola il sabato.

LEI

Nella nostra libreria TUSITALA