Non vi è mai capitato di non sapere cosa leggere? Di non
avere voglia di tuffarvi nelle pagine dei vostri soliti autori e del vostro
solito genere?
C’è una collana meravigliosa della casa editrice Einaudi il
cui nome è tutto un programma, Stile libero.
Riconoscibilissima
per la sua inconfondibile costa gialla è per me sinonimo di belle letture. Non
troveremo certamente i classici ma a ben vedere tutto ciò che, all’epoca della
sua uscita, non trovava uno specifico spazio editoriale e se vi piace il noir,
i grandi autori moderni è la collana che fa per voi.
Ma leggiamo direttamente
la descrizione dal sito Einaudi:
Einaudi Stile Libero nasce
nel 1996, diretta da Severino Cesari e Paolo Repetti, come sezione di
original inserita negli “Einaudi Tascabili”. Col tempo, “Stile libero” diventa
una collana autonoma articolata nelle sezioni Big, Noir, Extra, Dvd e Inside.
Pubblica narrativa contemporanea, italiana e straniera, aperta all’innovazione
e alla contaminazione dei generi; saggistica in presa diretta sulla realtà; e
una sezione varia attenta in particolare ai linguaggi espressivi della
comicità, della musica e del graphic novel.
La collana punta fin dalla sua nascita alla modernità e alle
esigenze del mercato, tanto che al suo interno troveranno spazio opere di due
giovani autori italiani ancora sconosciuti Carlo Lucarelli, che con Almost blue di fatto decreta l'inizio del noir italiano, e Niccolò Ammaniti.
Il genere del noir italiano assume poi una
caratteristica più precisa e ben definita quando si pubblicano i libri di Girolamo
De Cataldo, Romanzo Criminale, di Giancarlo
Carofiglio, La regola dell’equilibrio,
e dell’allora giovane autore napoletano Maurizio De Giovanni.
Quando la collana si apre verso l’estero dirige la sua attenzione
verso il crime Joe R. Lansdale, Fred Vargas, Joe Nesbo, Don Winslow tra gli
altri.
Sarà proprio il genere noir a connotare fortemente la collana Stile libero.
Ma l’ottica è a trecento sessanta gradi e la collana si apre
al mondo dello spettacolo, della televisione, dello sport e del teatro.
Guardiamo più da vicino le diverse sezioni.
Stile libero big annovera tra gli autori Ammaniti,
Carofiglio, De Cataldo, Vargas, Deotto, Baricco, Lansdale, Lucarelli, Holt, Vinci,
Wu Ming tra gli altri.
Stile libero extra rende maggiormente evidente quella
contaminazione di generi e sottogeneri di cui si diceva sopra; così accanto a
Crepèt troviamo i consigli culinari di Canavacciuolo, o biografie di musicisti
come Jimi Endrix e Dori Ghezzi, o quella a fumetti del Che o testi su tematiche
di attualità come Iperconnessi di Twenge; ma gli esempi sarebbero molti.
In Stile libero noir ricompaiono
alcuni autori già presenti nelle altre sezioni, in particolare Fred Vargas
e il suo commissario Adamsberg, Lansdale, Macchiavelli, troviamo molti dei suoi
libri che hanno per protagonista Sartori, ma anche Leonard Elmore e Crumley
James. Carlo Lucarelli e Luigi Bernardi ne sono i fondatori.
Stile libero inside si occupa invece di saggi nell’ambito
della religione, delle scienze politiche, della società e della comunicazione. La saggistica ancorata all'attualità di cui sopra.
Io sono un’appassionata di noir e di gialli, va da sé che la
scrittura eterea come il suo commissario della Vargas, quella più terrigna di
Loriano Macchiavelli, o l’improbabile coppia dei detective di Lansdale mi hanno
facilmente appassionato, per non parlare della giallista nordica per eccellenza
Anne Holt; ma non di meno mi hanno colpito anche quei libri che sono al limite
dei generi e non si prestano a facile catalogazione.
Ne cito alcuni che mi sono particolarmente piaciuti, ognuno
in modo diverso:
NICCOLO’ AMMANITI: Anna
In una Sicilia diventata un'immensa rovina, una tredicenne
cocciuta e coraggiosa parte alla ricerca del fratellino rapito. Fra campi arsi
e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, fra i
grandi spazi deserti di un'isola riconquistata dalla natura e selvagge comunità
di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma
con le istruzioni per farcela. E giorno dopo giorno scopre che le regole del
passato non valgono piú, dovrà inventarne di nuove. (dalla quarta di copertina)
Un libro a tematica catastrofica di difficile collocazione,
uno sguardo acuto e drammatico ma al contempo fresco e pieno di speranza come i
giovani protagonisti e come l’inconsueto oggetto magico di
questa storia, un paio di scarpe da ginnastica adidas.
TULLIO AVOLEDO - DAVIDE BOOSTA DI LEO: Un buon posto per morire
Anche in questo caso siamo di fronte ad un romanzo di tipo catastrofista, ma dalle tinte più fosche; un'avventura inframezzata da ostacoli di ogni tipo per cercare di impedire l'inevitabile: l'impatto con un oggetto sconosciuto proveniente dalla profondità spaziali che determinerà l'estinzione della vita sul pianeta terra.
Sulle onde di un gioco online che coinvolge strani personaggi di tutto il mondo, la chiave di successo di questa missione, proviene in realtà da un passato molto lontano.
Un gioco di codici e di enigmi pensato per allenare in segreto i Salvatori dell'umanità.
FABIO DEOTTO: Condominio R39
Alle porte di Milano un condominio abitato da strani personaggi,
un noir quasi gotico, uno spaccato sulle pieghe fosche dell’animo umano nella
quotidianità di ogni giorno.
«La mattina di venerdí 22 marzo è una mattina
qualsiasi, alle 22.47 da una palazzina della semiperiferia milanese vengono
estratte cinque persone in coma e un ragazzo di ventisei anni in stato
confusionale». (quarta di copertina)
Sebbene faccia parte di una saga molto famosa, quindi
catalogabile nella letteratura crime, merita una citazione a sé Il presagio di ANNE
HOLT.
Con questo libro l’autrice saluta il
personaggio di Johanne Vick, protagonista di molti romanzi della scrittrice norvegese di grande successo, in modo
inaspettato, quasi banale dopo le tante avventure che l’hanno coinvolta in
crimini complessi e pericolosi.
Questa volta siamo in un’ambientazione più famigliare,
perché il libro parte da quello che sembra un incidente domestico occorso al
figlio, diversamente abile, di un’amica, ma nulla è come sembra.
In questi giorni, dopo alcune letture dovute, o
meglio necessarie, non sapevo cosa leggere quando nell’espositore della biblioteca
ho visto la famosa costa gialla; adesso sul mio comodino c’è un libro di Peter
May dal titolo IL SENTIERO.
Dalla quarta di copertina:
Un uomo fradicio e intirizzito si risveglia su
una spiaggia sconosciuta. Non ricorda nulla, né di quel che è successo né di
sé: ogni memoria è svanita. Aiutato da un’abitante del luogo (ndr. una donna
del luogo), recupera qualche brandello della propria identità. Vive in un
cottage sull'isola di Harris nelle Ebridi, e sta conducendo delle ricerche sul
mistero di tre guardiani scomparsi nel 1900 dal faro locale. Ma i file che
dovrebbero contenere i capitoli del libro sono vuoti. L'unico indizio è una
mappa su cui è tracciato un sentiero, la Via delle Bare…
Un libro davvero appassionante le prime sessanta
pagine le ho lette tutte d’un fiato.
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