BAMBINE RIBELLI NELLA LETTERATURA PER RAGAZZI

Elena Favilli e Francesca Cavallo sono le autrici di un libro di biografie di donne che hanno segnato un momento di rottura ognuna nel proprio ambito. Questo testo, Storie della buonanotte, è stato il libro per ragazzi più venduto del 2017 in Italia. La sua pubblicazione ha creato una grande discussione in rete, ma non solo, intorno a questo grande successo e alla qualità o meno dello stesso: operazione di puro marketing ? occasione mancata per mettere in evidenza un aspetto particolare della letteratura per ragazzi? Che ci si schieri a favore o contro, questo libro ha certamente dei meriti: 1) rompe gli schemi e racconta di figure esclusivamente femminili del passato significative; si può poi discutere sulle modalità in cui sono state presentate le protagoniste, le scelte in quanto tali possono non essere sempre condivisibili, ma questo è un’altra questione ancora;
2) solleva una tematica di ancora grande attualità, fornendo lo spunto oggi per parlare di letteratura per ragazzi al femminile. L’uscita di questi giorni di Storia della buonanotte 2 vede per protagoniste donne non più del passato ma contemporanee e diventa l’occasione di un dialogo tra le due autrici, pubblicato nell’inserto Robinson del Corriere della Sera di Domenica 11 febbraio 2018. Alla domanda : chi sono le bambine ribelli? Elena Favilli e Francesca Cavallo rispondono rispettivamente così: “Per me le bambine ribelli sono quelle che si rifiutano di farsi inventare dagli uomini che le circondano” “Per me sono ribelli quelle che non si accontentano, che osano”. Personalmente sono cresciuta all’ombra di storie di fanciulle infelici, Candy Candy, Peline, Anna dai Capelli Rossi, Pollyanna, le eroine dei romanzi di Gianna Anguissola: le protagoniste femminili anche quelle potenzialmente ribelli finivano sempre imbrigliate nelle consuetudini sociali, all’insegna della figura della “bisbetica appunto domata”. La fiaba tradizionaleRisultati immagini per CENERENTOLA IMMAGINI poi è ricca di figure femminili passive che attendono di essere salvate o che accettano il loro destino: Cenerentola, Biancaneve, La bella addormentata, Raperonzolo. Quando poi si ribellano o provano ad essere protagoniste della loro storia devono farlo sotto mentite spoglie, rinnegando la loro vera identità come nella fiaba Fantaghirò o nel cartone animato Lady Oscar (tratto dal manga di Riyoko Ikeda, siamo negli anni ottanta, ma alla serie il merito di aver introdotto il gender in Italia), Mulan (film animato molto più recente, 1988, regia di T.Bancroft e B. Cook, Disney), donne guerriere che nascondono la loro femminilità dietro all’armatura o alla divisa. Anche in Shrek, libro (William Steig, Mondadori 1990) e/o film (DreamWorks, 2001, regia di A. Adamson e V. Jenson), assistiamo ad una trasformazione della principessa Fiona: dapprima attende passivamente il bacio del vero amore, ma poiché è stata salvata per procura da un orco questo non arriverà, per poi scoprire e scoprirsi di diversa natura; il bacio la trasformerà in un’orchessa, come se per essere sé stessi sia necessario essere altro da sé.
Non sono mancate figure femminili di rottura anche nella letteratura precedente i fatidici anni ottanta . Jo di Piccole donne di Louis May Alcott che esprime il suo essere diversa da come il contesto sociale la vorrebbe nel taglio dei propri capelli per recuperare il denaro necessario a comprare le cure per il padre. Bibi di Karen Michaelis ragazzina danese che viaggia in bicicletta per la Danimarca, e la cui potenzialità sovversiva sfuggì al regima fascista. Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren (Salani ed.), che irrompe sulla scena letteraria portando un gran scompiglio, dando così inizio alla figure ribelli della letteratura per ragazzi al femminile. La portata rivoluzionaria di Pippi viene poi ulteriormente amplificata dalla trasposizione del romanzo in una serie televisiva che raggiungerà in questo modo un pubblico molto più ampio (Raiuno 1970).
Successo di così grande portata che all’epoca fiorirono ampie discussioni pedagogiche sul fenomeno, non bisogna dimenticarsi che la letteratura aveva una forte connotazione moralistica ed educativa, si dovranno aspettare gli anni ottanta per la rivoluzione in campo letterario, di cui si è già detto nel post dedicato a Donatella Ziliotto, una delle straordinarie artefici di questa innovazione. Pippi Calzelunghe vive da sola in una grande casa, non va a scuola, passa le sue giornate bighellonando. Non si può poi non annoverare la meravigliosa Matilde di Roald Dahl, che in comune con Pippi ha una condizione di orfanezza ideale, anche se non reale, in teoria i genitori Matilde li ha ma vive comunque in uno stato di abbandono, nonché straordinari poteri, la forza per Pippi lo sguardo per Matilde. Entrambe in lotta contro i soprusi degli adulti nei confronti dell’infanzia siano essi potenziali ladri o terribili insegnanti. Rimanendo in un panorama internazionale , non a caso ancora in area nordica, figure bambine ribelli le troviamo nelle pagine di molti libri della Christine Nostlinger: Mamma e papà me ne vado, Einaudi , Ora di crescere, Rizzoli, Che stress, Salani Come non citare poi i nuovi Calpurnia (J. Kelly, Salani )e Stargirl di Jerry Spinelli, dove la diversità rispetto al contesto in cui si vive diventa tratto distintivo della propria opposizione allo status consolidato.
Ma c’è un’autrice italiana che per scelta stilistica ha dato vita solo a personaggi letterari femminili, Bianca Pitzorno. E che carrellata di bambine ribelli che escono fuori dalla sua straordinaria penna. Come non ricordare l’orfanella per eccellenza Lavinia che si prende una rivincita sul mondo trasformando ogni cosa in cacca? Nel libro L’incredibile storia di Lavinia, di cui abbiamo già parlato in un precedente post, si mutua la fiaba di Andersen, La piccola fiammiferaia, cambiando tempo, i giorni nostri, ambiente, la moderna Milano e atmosfera, divertenti gag e giochi di parole fanno la parodia alla fiaba tradizionale, da cui si discosta dopo l’incipit iniziale. Prisca, protagonista del bel romanzo Ascolta il mio cuore, non sopporta le ingiustizie di fronte alle quali il suo cuore batte a mille: “Ascolta il mio cuore!” dice alle compagne chiedendo loro di metterle una mano sul petto. E così ingaggia una guerra contro la maestra Sforza classista e ipocrita, regina delle ingiustizie. E poi c’è Aglaia, orfana per scelta, che decide di passare la sua vita in cima ad un albero insieme alla sua amica “grande” Bianca, al suo cane e al suo gatto; la collocazione della casa situata in cima ad un maestoso albero centenario del parco cittadino, rimane un segreto e quando i parenti vengono a trovarla sono opportunamente bendati. La casa sull’albero, Mondadori Ragazzi. E che dire di Polissena? In seguito ad un equivoco vede realizzarsi il suo più grande dubbio esistenziale: sapere di essere stata adottata, la rivelazione le spiega il motivo del suo essere così diversa dalla sua famiglia. Così lancia in resta parte alla ricerca del suo passato e delle sue origini; certamente non un'eroina passiva! Polissena del porcello, Mondadori. Infine voglio segnalare il film di animazione Ribelle, Disney-Pixar 2012, regia di B. Chapman M. Andrews, coraggiosa e ribelle principessa scozzese che vuole ad ogni costo seguire la sua strada. Vincitore dell’Oscar per l’animazione 2013.Risultati immagini per ribelle immagini Cosa rimane da dire? Come sono fortunate le bambine di oggi! LEI 
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IL COPYRIGHT DEI MORTI


    Come ogni anno, dalla sua Istituzione nel 2004, le celebrazioni per il Giorno del Ricordo seguono quelle della Shoah. E’ necessario quindi anche qui mettere in chiaro nel nostro Dizionario cosa significa questa ricorrenza, a cosa si riferisca e sopratutto cosa non è /cosa non deve essere.

    In questa orribile campagna elettorale, piena di risvolti violenti nelle strade, è avvenuto, ad esempio, l'ennesimo sfruttamento della Storia per fini propagandistici. Uno dei leader politici impegnati nella competizione elettorale, nel tentativo di commemorare le vittime italiane delle Foibe ha usato una foto che in realtà mostra soldati italiani che uccidono civili in Slovenia. La foto, che è stata successivamente cancellata, dimostra però quanta superficialità si nasconde dietro la pretesa di avere, in qualche modo, l'esclusiva su certi avvenimenti storici. Cerchiamo allora di capire meglio gli avvenimenti.
     
      Nella legge che istituisce il Giorno del Ricordo (leggiamo da Wikipedia) possiamo leggere che riguarda “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
    Questo ci fa capire già che siamo in un ambito più ristretto, nazionale, rispetto al Giorno della Memoria, ed inoltre stabilisce uno scenario storico complesso, quello della vicenda del confine orientale durante la seconda guerra mondiale: abbiamo quindi un contesto preciso di riferimento.
    Sono due elementi che dobbiamo tener presente per capire bene quello di cui si parla e non cadere nelle trappole delle bufale o delle strumentalizzazioni politiche. Riassumiamo un attimo i fatti.

1)     Il cosiddetto confine orientale, grosso modo quello attuale fra Italia e Slovenia, ha avuto una storia sofferta fin dal XIX secolo quando gli attori in gioco erano il neonato Stato Italiano e l'Impero Austro-Ungarico. Gli Sloveni e gli Italiani convivevano lungo le zone confine che spesso cambiavano linee di demarcazione per cui bastava poco per diventare "straniero" nella terra in cui si era nati. Basta considerare che nel 1880 Trieste era una città a maggioranza italiana ma con un circondario interamente sloveno.

2)   Si arriva alla vigilia della Prima Guerra Mondiale in un clima già poco collaborativo fra la comunità slovena e quella italiana: entrambe non riescono a dialogare sulla scorta di un appartenenza comune allo stesso territorio, seguendo ideali fondamentalmente nazionalistici. La fine del conflitto vede l'Italia guadagnare non solo territori a maggioranza italiana ma anche interi distretti completamente sloveni: il successivo Trattato di Rapallo (1920) non vincolò l'Italia al rispetto delle popolazioni di lingua e cultura slovena, lingua e cultura che il nuovo regime fascista cercò in ogni modo di cancellare in una sorta di escalation che arrivò fino alla repressione violenta. Il programma fascista che mirava alla distruzione completa dell'identità degli sloveni e dei croati ebbe come risultato quello di coltivare la diffidenza e l'avversione di questa parte della popolazione e la nascita di quella equivalenza italiani = fascisti che risulterà fatale nel breve futuro.

3)     Arriva la Seconda Guerra Mondiale: il 17 aprile 1941 la Jugoslavia viene spartita fra Germani, Bulgaria, Italia e Ungheria, alleate nel conflitto. All'Italia vanno il Montenegro, buona parte del Kosovo/Macedonia, parte della Dalmazia e la Slovenia. Nella confinante Croazia si installa il governo filonazista di Ante Pavelic. Subito dopo il governo italiano parte con un programma di fascistizzazione e italianizzazione di questi territori, nei quali, come in altri territori europei, scoppia la rivolta e compare una Resistenza che vengono stroncate ferocemente dal governo italiano.

4)    Nel 1942/43 la Resistenza con il Fronte di Liberazione slavo riesce ad unire le sue varie anime (comunisti, cristiano-sociali e liberali): il generale italiano Mario Roatta attua il programma italiano di "Guerra Totale". Questo vuol dire centinaia di processi sommari, migliaia di condannati a morte o all'ergastolo, 25.000 deportati nei Campi di Concentramento italiani (eh, si li abbiamo costruiti anche noi...) ai quali vanno aggiunti un ancora indeterminato numero di morti nella guerra contro i partigiani jugoslavi.

5) L'8 settembre 1943 segna l'inizio della Tragedia. Gli italiani firmano un Armistizio con gli Angloamericani, l'Italia viene divisa in due, fra il Sud controllato dagli Alleati ed il nord dai Nazisti. Con l'esercito italiano allo sbando in Slovenia esplodono le sommosse anti italiane, con processi sommari che vedono circa 500 italiani gettati nelle foibe. E' il momento anche delle vendette personali, della "Resa dei Conti", dell'odio a lungo represso che non fa più differenze e viene immediatamente utilizzato dai vertici della Resistenza agli ordini di Tito, che guardava già alla costituzione della futura Jugoslavia e cerca di riguadagnare tutti i territori che l'Italia aveva annesso dal Trattato di Rapallo in poi.

6) Arriviamo così al maggio - giugno del 1945: la guerra è finita, ma la resa dei conti fra sloveni ed ex-dominatori continua, coinvolgendo anche innocenti che non avevano niente a che fare  col regime, antifascisti, chiunque avesse la colpa di essere italiano. Migliaia di persone vengono gettate (spesso ancora vive) nelle foibe o (nella stragrande maggioranza) fucilate nei campi di concentramento. Allo stato attuale delle fonti storiche si ipotizzano circa 5.000 vittime. Da questo momento, fino al 1956, circa 300.000 italiani abbandoneranno la regione insediandosi nei confini italiani e perdendo tutto quello che legittimamente possedevano.

Solo per un confronto ampio e per contestualizzare bene la vicenda va detto che:

- nel mese di maggio del 1945 i partigiani di Tito uccisero almeno 20.000 collaborazionisti croati e sloveni (civili con famiglie al seguito comprese): non solo gli italiani ma chiunque potesse opporsi alla costruzione della Jugoslavia che Tito aveva in mente doveva essere eliminato;
- nello stesso periodo, in Europa, circa 7.000.000 di persone furono costrette ad abbandonare le proprie terre d'origine e a trasferirsi altrove.

Questo vuol dire minimizzare l'accaduto? In realtà vuol dire proprio l'opposto, significa capire a fondo le cause e le dinamiche dei conflitti, per imparare ad evitarli; significa non dimenticare. Significa guardare in faccia alla nostra storia anche quando ci sono episodi sgradevoli. Significa sopratutto crescere.

Epilogo 

Solo nel 1975, con il Trattato di Osimo vengono definitivamente fissati i confini fra Italia e Jugoslavia, ma tutto ciò che di brutto doveva accadere era già accaduto. Per ragioni di convenienza politica, per disinteresse, per vigliaccheria, per l'abitudine di  non fare i conti con la propria storia, gli italiani morti in questa vicenda e quelli costretti all'esodo furono rimossi, dimenticati da partiti ed istituzioni, costretti in qualche articolo o qualche paragrafo dei Trattati ufficiali. Solo il Movimento Sociale Italiano, erede dichiarato del fascismo e minoranza politica fece propria la causa   degli esuli dando in questo modo un'impronta ideologica ad una vicenda che invece avrebbe dovuto avere interpreti diversi, senza contaminazioni di parte. A questo proposito risulta davvero curioso che proprio gli eredi di coloro che si guadagnarono l'odio delle popolazioni slave, creando i presupposti delle stragi rivendichino oggi il copyright su quelle vittime.

Dagli anni '80 in poi le ricerche storiche condivise su questi eventi sono rinate, grazie a condizioni politiche maggiormente favorevoli. Nonostante questo, e nonostante l'Istituzione della Giornata del Ricordo, si preferisce sempre puntare alla strumentalizzazione degli eventi, rimuovendo tutto ciò che può nuocere alla propria causa politica. 

Di sicuro quello che possiamo imparare da questa storia è che gli italiani non furono per niente "brava gente" nel Secondo Conflitto Mondiale, come non lo fu nessuna delle parti in guerra. In una guerra non esistono codici morali di combattimento, regole di torneo, parti da rispettare. Ci sono fenomeni storici da comprendere e spiegare, non una corsa a vedere "chi ha cominciato cosa", come nei litigi dei bambini. 

Questo non vuole dire che tutti gli attori di una guerra sono uguali: nell'insensatezza degli atti e fra le ipocrisie della si muovono vite, uomini che fanno delle scelte. Combattere per difendere Auschwitz e combattere per abbatterla non è proprio la stessa cosa.
Risultati immagini per matrix cucchiaio
Un'ultima cosa da ricordare: il copyright dei morti è come il famoso cucchiaio di "Matrix" (https://www.youtube.com/watch?v=oUx2MYlkIBY). 
Non esiste. 

Nota Finale

Anche per fare un articolo divulgativo ci vogliono delle fonti. Vuol dire che bisogna sempre documentarsi, anche se si ha una laurea in Lettere con una tesi di Storia Contemporanea. Per scrivere queste righe ho letto (oltre a tutte le voci sull'argomento di Wikipedia) il fantastico "Le foibe: i fatti, la costruzione della memoria, la ricerca storica. Strumenti per la didattica" del prof. Mario Brusa all'indirizzo http://www.historialudens.it/didattica-della-storia/58-le-foibe-i-fatti-la-costruzione-della-memoria-la-ricerca-storica.html. Ho poi letto "Foibe" di Raul Pupo e Roberto Spazzali, Bruno Mondadori Editore, infine ho consultato la Relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena "RELAZIONI ITALO-SLOVENE 1880-1956", documento pubblico, condiviso da Italia e Slovenia, disponibile per tutti e  scaricabile gratuitamente all'indirizzo http://www.kozina.com/premik/indexita_porocilo.htm. Leggetelo!
Mi sono poi avvalso della consulenza di un "addetto ai lavori": lo storico e scrittore Massimo Storchi (http://fortezzabastiani.myblog.it), che mi ha gentilmente fornito indicazioni preziose. Lo ringrazio di cuore. Con un aiuto del genere eventuali errori riscontrabili nel testo posso averli fatti solo io... 

Lui
     

ANIMALI FANTASTICI

  
          
ANIMALI FANTASTICI

Questo workshop parte dalla visione del film Animali Fantastici e dove trovarli , 2016 regia di David Yates, sceneggiatura di J.K: Rowling. Un film a mio parere molto bello che abbandona le tinte più cupe dei precedenti Harry Potter , si tratta di un prequel, e l’ambientazione britannica per una già cosmopolita New York anni trenta.
Scamander, giovane mago inglese espulso da Howgharts, è un cacciatore di animali fantastici che sono oggetto del suo studio; giunge infatti a New York alla ricerca di uno di essi, ma al suo arrivo lo snaso, uno delgi animaletti, fugge dalla  valigia magica e così cominciano le sue disavventure…
In realtà la fuga e i successivi avvenimenti consentono di parlare di diversità, accettazione, paura e integrazione possibile, argomenti quanto mai attuali, tra maghi e nomag (uomini privi di poteri magici).
Non mancano i riferimenti nominali, sotto forma di citazioni di personaggi e luoghi, ai romanzi di Harry Potter con cui condivide tuttavia ben poco, merito questo della sceneggiatura della Rowling che lascia  così alla storia una maggiore autonomia e libertà di azione.
Significativa la fotografia che restituisce una New York quanto mai realistica, sebbene pervasa dalla magia, e allo stesso tempo visionaria nell’invenzione e creazione di questi animali fantastici.  A mio avviso il mondo magico che irrompe in scena con gli animali ricorda un po’ Il meraviglioso mago di Oz di Baum, con un aggancio al mondo reale, di fatti nelle fattezze,  nelle forme dei diversi animali presentati è ben evidente.
Possiamo perciò partire proprio da questi animali fantastici per realizzare due distinti percorsi laboratoriali sia per età sia per le finalità che vogliono raggiungere.
Come prima cosa io presento sempre il progetto ai miei studenti: mi piace che sappiano a cosa ci si dedicherà, inoltre l’idea globale di ciò che si vuole ottenere indirizza meglio le loro scelte. Di solito esordisco così : “ Ragazzi mi è venuta un’idea per un progetto…” E le ragazze, dopo anni di convivenza la confidenza è molta, si guardano reciprocamente un po’ preoccupate e l’espressione che si dipinge sul vivo tra il divertito e il preoccupato è un “Oh mamma e adesso cosa ci tocca fare..”.
Sanno infatti che si dovrà lavorare, che potrebbe essere impegnativo ma anche divertente perché extra rispetto alla classica lezione.

MANUALE DEL CACCIATORE DI ANIMALI FANTASTICI:
quali e dove trovarli
(dai 10 anni)
Poiché in realtà questo percorso lo sto realizzando con i miei ragazzi di classe V proprio in questo momento posso portare come esemplificazione solo alcune bozze in bianco e nero (le immagini che precedono questo testo), il resto è ancora in fase di progettazione.
Quindi cosa andremo a fare? Realizzeremo un Manuale dei cacciatori di fantasmi alternando grafiche e diverse tecniche, prosa, e mappe… in un formato A4 (dimensione standard di un album da disegno ) e A3 per alcune pagine, le mappe . Per renderlo esteticamente più old stile abbiamo deciso di invecchiare i fogli che utilizzeremo con il thè.
Per stimolare  i ragazzi a e offrire loro alcune indicazioni pratiche credo sia giusto partire con un’analisi dei personaggi fantastici presentati nel film, ho chiesto perciò di disegnare a scelta uno dei personaggi e creare una sorta di carta di identità, traendo le informazioni dal film , sia esplicite sia implicite, integrandole con un lavoro di fantasia là dove erano troppo carenti. .
La CARTA DI IDENTITA’: ci dovrà raccontare: nome, dimensioni, habitat, particolarità dell’animale designato.
Per  questa attività ho deciso che lavoreranno a coppie e per ottenere un prodotto più vario e curato ho stabilito che saranno miste, non vi dico le rimostranze…. Inoltre poiché i miei giovani allievi maschi mi accusano di essere un tantino femminista ho lasciato loro l’onore di scegliere la propria compagna di avventura… non vi dico le doppie proteste!!
FASE 1: conversazione collettiva sul film
FASE 2: a coppie si realizzano dapprima le grafiche a matita poi la bozza della carta di identità;
FASE 3: alcuni invecchiano i fogli disegnati con le bustine da thè, ho deciso di farlo dopo il disegno e prima della coloritura in modo che non si rovinassero a causa di inevitabili cancellature, gli altri nel frattempo a computer scrivono con uno stile adeguato la bozza della carta di identità;
FASE 4: coloritura dei disegni realizzati con tecnica mista, mi sembrano particolarmente adatte sia la china sia gli acquerelli e perché no una tecnica mista. di entrambe.
CACCIATORI DI FANTASMI Si chiede ai ragazzi come consegna di cercare altri animali fantastici di cui hanno ricordo, letto , o visto film che amplieranno il nostro manuale utilizzando le stesse fasi procedurali prima delineate.
In questo modo la ricerca porterà naturalmente gli alunni a servirsi di libri e immagini che hanno a casa o che trovano in biblioteca, creando un gioco di contaminazione e di interesse dato dal passa parola. Leggere diventa così un’attività stimolante. Naturalmente possiamo integrare anche noi con proposte di materiale specifici.
A questo punto vale la pena di cominciare a lavorare a piccoli gruppi. Uno dei possibili criteri della formazione del gruppo è rendere quanto più possibile omogeneo la quantità e la tipologia di materiale.
Il materiale sarà condiviso, analizzato e classificato per trovare un criterio e raggrupparlo all’interno del manuale. Anche per questi animali fantastici si realizzeranno delle grafiche con la tecnica prima delineata. In questa fase i disegni potrebbero esser realizzati individualmente in modo da accellerare i tempi di esecuzione.

MAPPA DEGLI HABITAT DEGLI ANIMALI FANTASTICI
Creazione grafica di una mappa dell’habitat dei diversi animali fantastici (formato A3), è consigliato utilizzare la medesima tecnica poiché farà parte del manuale stesso.
Le mappe saranno tante quante gli habitat individuati. Le fasi di progettazione e realizzazione delle mappe vede di nuovo un lavoro collettivo di tutti i membri del gruppo.
GLOSSARIO: creazione di un glossario.
INDICAZIONI PRATICHE: realizzazione di una seconda parte in cui si ipotizzano strumenti e strategie per la cattura e la cura di questi animali.
Qui entra in gioco la fantasia dei ragazzi, potrebbe essere interessante realizzare anche in forma tridimensionale alcuni degli strumenti ipotizzati.
IL MANUALE :assemblaggio, creazione della copertina e dell’indice. Anche in questa fase i ragazzi lavorano in gruppo e sono attivi protagonisti delle fasi di progettazione e di scelta.

BESTIARIO FANTASTICO: animali della fantasia
(dai 5 anni)
Il taglio di questo secondo percorso è diverso, meglio ancora opposto. Si parte dalla fantasia per giungere al mondo reale- In questo caso si utilizzeranno libri di taglio scientifico, per tornare poi al mondo fantastico.
L’attività può essere pensata a coppie, o piccoli gruppi (massimo 3/4 persone).

RICERCATORI SCIENTIFICI
Partiamo così dall’analisi degli animali fantastici presentati nel film, ricerca degli animali reali a cui si sono ispirati che sono in realtà molto evidenti.
Ricavando notizie dal film e integrandole con elementi di fantasia si individuano le caratteristiche degli animali.



SCIENZIATI DELLA FANTASIA
Una volta scoperto il meccanismo alla base della creazione degli animali fantastici, passiamo alla fase di creazione di animali ….
Se lavoriamo con bambini piccoli possiamo cominciare chiedendo loro di ricalcare i contorni di animali su libri illustrati utilizzando la carta da lucido.
In un secondo momento si può tagliare l’immagine in due o tre parti e scambiarla con i compagni. Assemblandole otterremo un nuovo animale dalle caratteristiche nuove..
Bisogna perciò nominarli e illustrarne le caratteristiche e le capacità.
La fase successiva vede la campitura dei disegni ottenuti con diverse tecniche: collage di stoffe o materiali di recupero vari, chine e acquerelli possono essere valide alternative.
BESTIARIO :al termine  avremo numerose tavole che comporranno il nostro bestiario. Si può quindi creare una copertina, una premessa e un indice ed ecco un’originale pubblicazione.
OPZIONE ALTERNATIVA        
Il taglio è il medesimo, si parte da un’analisi dei personaggi del film, che diventano ispirazione per la creazione di nuovi animali fantastici che comporranno il nostro bestiario. Si può pensare di realizzare l’attività a piccolo gruppo 3 bambini, in modo che non manchi il confronto.
Attraverso l’osservazione di libri di carattere scientifico si disegnano alcune tipologie di animali, i bambini scelgono liberamente diversi soggetti e li riproducono nel modo  più verosimile possibile. Perché l’effetto sia efficace è necessario che ci siano almeno 5/6 disegni. In questo caso potremmo scegliere un formato non troppo grande, ad esempio un ¼ di un foglio da disegno di grammatura normale, inoltre, per esser sicuri dell’effetto sarà meglio porzionare l’area in cui si vuole che sia posizionato il disegno: così oltre che occupare il medesimo spazio nel foglio ogni disegno avrà più o meno la stessa dimensione.
I disegni saranno completati attraverso una fase di coloritura, la tecnica può essere libera ma deve tenere conto del disegno non troppo grande, anche in questa fase è consigliabile usare colori realistici.
Completate le grafiche, ogni gruppo li sovrappone ,uno sopra l’altro, e si inserisce come base un cartoncino spesso; si praticano poi quattro fori, con la bucatrice, e i disegni si tengono insieme con dei piccoli anelli di metallo, l’ottimale sarebbe una piccola spirale. Adesso possiamo tagliare i nostri disegni in tre parti (la base non deve essere tagliata terrà cosi insieme il tutto). Dallo scorrimento alternato delle parti tagliate otterremo tanti diversi animali fantastici.
Comincia la parte fantastica ad ognuno degli animali neo composti si danno nomi e si individuano le caratteristiche.
Possono poi diventare soggetto di creazioni narrative.


JOE LANSDALE: UN'AVVENTURA SENZA FINE



Benvenuti egregi Lectores: è arrivato il momento di parlare di uno scrittore che in redazione gode di un tasso di gradimento incredibilmente alto. A LUI piace per i dialoghi scoppietanti dal fantasioso turpiloquio; a LEI piace per le storie di formazione e la chiave del Giallo sempre sullo sfondo. Per entrambi Joe Lansdale è l'incarnazione moderna dello scrittore popolare: storie ben congegnate, gusto letterario concreto, nessun manierismo e nessuna astrusa ricerca poetico - linguistica che non abbia le radici nelle sue origini, che sono radicate stabilmente nel Texas.
Lansdale è un artista eclettico: fumetti, sceneggiature, romanzi, racconti, saggi. Spazia dalla fantascienza all'horror al noir al giallo con una facilità imbarazzante ed odia essere catalogato in un genere ("un libro è un libro, è un libro, ti piace oppure no"). E' scorrevole senza essere superficiale, profondo senza essere intellettualoide: concreto e semplice come vuole la Letteratura Popolare.
Fra le tantissime pubblicazioni segnaliamo una serie di libri, arrivata alla nona puntata, che ha per protagonisti Hap Collins e Leonard Pine: due amici per la pelle che sembrano attirare i peggiori guai. Il piatto forte, oltre all'intreccio adrenalinico e agli sfondi gialli sono i dialoghi. Eccone un breve esempio:



“Nel caso ci succedesse qualcosa,” disse Leonard, “ho una confessione da farti”.
“Dimmi pure”.
“Una volta ho usato il tuo spazzolino da denti”.
“Che cosa?”.
“Hai sentito bene”.
“Che cavolo, Leonard! E’ successo di recente?”.
“Sì. L’ultima volta che mi sono fermato a dormire a casa tua. Volevo pulire il cesso e me lo sono ritrovato in mano”.
(Honky Tonk Samurai, Einaudi, 2015)



Ma anche i monologhi non sono da meno




     Per un primo approccio a Joe Lansdale consigliamo due libri: il primo è Una stagione selvaggia (Savage Season, 1990) (Einaudi, 2006, ISBN 8806169548), il primo romanzo della "serie" Hap & Leonard: i due amici vengono invischiati, grazie all'ex moglie di Hap, in una brutta storia di rapine e tradimenti. La trama avvincente non mette in secodno piano le tematiche di fondo, come l'amore, il tradimento, gli ideali ormai sbiaditi della gioventù.
     Il secondo libro è L'ultima caccia (The Boar, 1998) (Fanucci, 2006) (ISBN 8834711491): un romanzo sullo sfondo della Grande Depressione (un periodo più volte esplorato dallo scrittore) con due ragazzi protagonisti, il bianco Ricky ed il nero Abraham, alle prese con un avventura che li porterà a maturare rapidamente:



« Accadde nell'estate del 1933 tra le paludi del fiume Sabine, nel Texas orientale, Quelli che ancora se lo ricordano, lo chiamano il Cinghiale del demonio. Fu anche l'anno in cui Richard Harold Dale diventò uomo all'età poi non così matura di quindici anni. So quello che dico perché probabilmente quell'anno e il Cinghiale del demonio me li ricordo meglio di chiunque altro. E ne ho ben donde. Sono io Richard Harold Dale e ne porto tuttora le cicatrici. »



Qui ritroviamo altri temi cari all'autore: la famiglia, l'amicizia, il razzismo, visti sempre con uno sguardo concreto e disincantato; la prosa rapida e netta prende le mosse da maestri americani come Ernest Hemingway, Erkine Caldwell, John Steinbeck e Cormac McCarthy. Nei romanzi non seriali Lansdale trova una voce più intima e riflessiva, meno divertita rispetto alle avventure di Hap e Leonard, eppure è sempre la "voce" inconfondibile di Joe Lansdale, capace sempre di essere sè stesso in tutte le sue incarnazioni letterarie.

LUI


LOVE IS IN THE AIR: L’AMORE AL TEMPO DEI SOCIAL

Le storie d’amore non mi piacciono, non so in quale preciso momento è accaduto, ma di fatto è così, libri e storie d’amore mi danno l’orticaria. Allora perchè commentare storie d’amore? Beh ovviamente perchè alcune sono indiscutibilmente belle e poi perchè in casa viaggia una figlia quattordicenne che vive di storie d’amore….. Con il naso incollato al suo telefono legge incurante dei moniti sulle radiazioni del cellulare...sono le storie di Wattpad.
Già perchè adesso le storie si leggono sul cellulare.  (Su questa piattaforma non ci sono solo storie d’amore ovviamente. )
Ed è stata proprio attraverso la sua esperienza diretta che ho conosciuto questo nuovo settore peraltro molto prolifico della narrativa non semplicemente pensata e rivolta alla  giovanissime, ma in molti casi scritta da autrici  loro stesse giovanissime. La saga My dilemma is you ne è un esempio.
Si tratta certamente di una proposta di letteratura di genere.  
Negli anni novanti la casa editrice Mondadori   introduceva una meravigliosa collana Gaia Junior  rivolta alla ragazze con una letteratura di genere di qualità , libri oggi quasi esclusivamente rintracciabili nelle librerie online.
Di fatto queste storie rispondono ad un vuoto di mercato da un lato e dall’altro utilizzano un mezzo di comunicazione immediato e costantemente in mano ai nostri ragazzi,  il cellulare.
La lettura incredibilmente passa attraverso uno strumento che da sempre è stato identificato in competizione all’atto del leggere.
In realtà c’è ancora di più, wattpad consente al lettore di entrare nella storia gradualmente e di viverla giorno per giorno a mano a mano che l’autore la costruisce. Un po’ come i romanzi a puntate dei tempi andati che venivano pubblicati periodicamente... creando una situazione di pathos e suspense.
Se da un lato poi  la stile risente di un’età acerba ha l’indiscusso pregio di parlare il linguaggio diretto e condiviso delle nuove generazioni; contenuti, linguaggio , strumento utilizzato sono tutte caratteristiche che esercitano una forte presa. Insieme all’idea che anche chi oggi è un lettore domani potrebbe essere dall’altro lato dello schermo, uno scrittore. (Naturalmente non sono solo giovani scrittori Ann Todd , autrice della serie After non è un’adolescente).
Certamente scorrendo alcuni titoli sembra di stare alla fiera della banalità, ma non bisogna fermarsi alla superficie così ad esempio io ho chiesto in prestito My dilemma is you a mia figlia per condividere e cercare di capire.
Le storie  più lette vengono infatti pubblicate: in questo caso è il lettore stesso che in anticipo stabilisce con il suo gradimento ciò che troverà in libreria.
Leggo su wattpad che questo libro è stato scritto al cellulare e mi vien da dire che solo una sedicenne poteva farcela, se la scrittura è acerba è chiaro che parla direttamente al cuore delle ragazze dice loro esattamente ciò che amano sentirsi dire, c’è una comunanza di idee  emozioni che lo rendono praticamente un prodotto di successo a colpo sicuro.
Il passaparola poi fa il resto, ne sono stata diretta testimone quest’estate : la serie scaturita da My dilemma is you è stata praticamente letta da molte se non tutte le ragazze della compagnia di mia figlia.



Quando la vedo così presa mi dico beh almeno legge, ma il demone educatore che è in me emerge e vorrebbe dirottare il suo tempo e il suo gusto….
Tuttavia a ben vedere anche io più o meno alla sua età leggevo gli Harmony , ripetitivi , con un clichè preciso e rassicurante, insomma una variante sul tema;  e prima ancora c’era Liala conforto delle mamme e nonne di una precedente generazione e le storie d’amore di Delly.
Scopro in questi giorni che Harmony non solo resiste, ma ovviamente al passo coi tempi è acquistabile online.
Se siamo qui oggi a parlare di letteratura anche dopo queste storie giovanili e sorriderci sopra allora niente è davvero così grave, il piacere di leggere percorre talvolta vie impreviste e impensate.
Tuttavia questo tipo di fruibilità del testo mette, se è possibile ancora più in un angolo, il parental control.  Sempre che, in questa epoca mediatica ,  sia ancora possibile esercitarlo...



Rassegnarsi allora? cerchiamo di offrire spunti di qualità….
In realtà anche se non in collane definite è possibile trovare bei testi rivolti agli adolescenti e ai giovani adulti nella produzione narrativa in rosa.
Non mancano infatti scrittori che  si occupano anche d’amore pensando ad un pubblico di adolescenti  o giovani adulti Benedetta Bonfiglioli e  Luigi Ballerini sono tra questi.
Della scrittrice correggese voglio ricordare Pink Lady : una tenera storia d’amore delicata e tenera sullo sfondo di una difficile situazione famigliare, ambientato in una afosa Correggio ; c’è anche un romanzo nel romanzo  leggibile nel vecchio diario che la protagonista ritrova nella soffitta della casa in cui si è trasferita, questo offre uno spaccato della cultura e società della prima metà del novecento anche in relazione all’amore.
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Ancora  In attesa di un sole, l’amore immaginato di Emily Dickenson, nonchè Tutto il cielo possibile scritto a due mani con  Luigi Ballerini.  Anche in questo ultimo romanzo c’è un singolare flashback, un salto indietro nel passato non ottenuto attraverso un artificio letterario ma da una porta sul tempo rappresentata da una vecchia latteria. Non si tratta solo di una storia d’amore, come già per i libri precedentemente citati, ed è appunto questa caratteristica che fa del libro una storia a tutto tondo. La ricerca delle proprie radici consentirà alla protagonista infatti di capire meglio il suo presente.
L’ultimo libro che voglio citare è La bambina francese di Bianca Pitzorno. Un singolare libro ispirato ai feuilleton  francesi dei primi dell’ottocento, pubblicati a puntate su quotidiani e riviste, che rivisita il bel romanzo Jean Eyre di Emily Bronte.
Potrebbe inoltre essere un tramite inaspettato per traghettare le giovani lettrici verso le più belle storie d’amore del passato:
L’amore al tempo del colera, Madame Bovary, Cime tempestose, Anna Karenina, Romeo e Giulietta...
Per inciso queste romanzi li ho letti proprio quando ero un’adolescente.
Ho detto che non mi piacciono le storie d’amore ma non è del tutto vero.
Trovo Seta di Baricco un’incredibile storia d’amore :una scrittura raffinata, una storia leggera e d’altri tempi con un commovente finale a sorpresa.  Espressione di un’amore profondo e incondizionato. Come può non piacere ad un’adolescente?



Ho letto recentemente La meccanica del cuore  di Mathias Malzeiu. Si tratta di  un insolito libro d’amore, una fiaba,  che parla dei rischi e pericoli del processo di innamoramento, dei diversi tipi d’amore e delle modalità in cui ognuno ama.  Il protagonista è un giovane adolescente che è nato con un cuore danneggiato, sostituito da un cuore meccanico, un orologio a cucù, sensibile però alle variazioni degli stati d’animo. Ma alla bella miope cantante d’opera non riuscirà a resistere, intravista in uno spettacolo musicale e poi svanita nel nulla diventerà il suo pensiero ricorrente, perchè è meglio vivere con il pericolo di farsi male che non lasciarsi attraversare dalle emozioni.
Le atmosfere rarefatte e  colorate del libro ricordano i meravigliosi quadri di Marc Chagall che così bene ha interpretato l’amore totalizzante.



Infine voglio parlare del romanzo Quel che resta del giorno di Kazuo Ishiguro,(vincitore del premio nobel per la letteratura nel 2017) che molti conoscono nella magistrale interpretazione di Emma Watson e Anthony Hopkins, nell’omonimo film. Tradotto in ventidue lingue diverse, è la storia di un amore mancato e di una vita non pienamente vissuta dal protagonista.
E se pensate che l’amore non sia cosa per i più piccoli voglio consigliarvi la lettura del meraviglioso libro illustrato La fabbrica delle parole di Agnès de Lestrade: in un paese dove per parlare bisogna acquistare le parole si può dichiarare il proprio amore anche con tre semplici parole: ciliegie polvere seggiola….. Illustrato con grande estro e un tratto lieve e raffinato da Valeria Docampo.



  LEI

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