UN INSOLITO OZ



Il 2018 si chiude salutando un grande scrittore israeliano, Amos Oz, morto all’età di 79 anni nella sua amata Gerusalemme per una grave malattia. 
Di questo autore non intendo fare un ritratto a tutto tondo, ma vorrei rendergli omaggio partendo da alcuni libri forse meno noti e rivolti ad un pubblico giovanile.

Ho conosciuto, infatti, Amos Oz non per i suoi scritti più celebri, cui sono approdata solo più tardi, ma attraverso un libro snello e in qualche modo anomalo, rispetto alla sua abituale produzione; si tratta di una favola che narra di un villaggio stregato e di un bosco incantato, D’un tratto nel folto del bosco, edito da Feltrinelli.

In questo villaggio non esistono più gli animali e gli uomini credono di essere gli unici esseri rimasti ad abitare sulla terra. C’è però la maestra Emanuela che spiega ai suoi allievi come erano fatti gli animali e come una volta abitassero insieme agli uomini, ma nessuno le crede e per questo viene derisa. C’è un piccolo bambino, Nimi, suo allievo, che finisce per sognare notte dopo notte quegli stessi animali evocati dalle descrizioni dell’insegnante, fino a che scompare nel bosco e quando torna al villaggio, denutrito e sporco non sa più parlare, ma solo nitrire. Ci sono poi Maya e Mati che vogliono risposte precise alle loro domande, ma gli adulti le eludono sempre.
Amos Oz ci regala descrizioni minute:

“(…) il villaggio era maledetto, oppresso da uno strano, totale silenzio. Non un muggito, non un raglio, non un cinguettio, mai che uno stormo di anatre selvatiche volasse nel cielo sempre vuoto; e anche la gente parlava assai poco, lo stretto necessario. Si udiva solo il gorgoglio del fiume, giorno e notte scorreva fra i boschi e fra i monti.”
(Amos Oz D'un tratto nel folte del bosco, Universale Economica Feltrinelli, 2005)

Come cala il tramonto il paese si svuota e ognuno si rifugia nelle proprie case, durante la notte nel paese serpeggia la paura:

“Ogni notte, infatti, tutto ciò che stava fuori apparteneva a Nehi , il demone del bosco. (…) nessuno in paese usciva mai di casa quand’era buio.”
(Amos Oz D'un tratto nel folte del bosco, Universale Economica Feltrinelli, 2005)

C’è un segreto che tiene in ostaggio la gente del villaggio.
Una notte di tanti anni prima tutti gli animali sono scomparsi e ormai solo pochi adulti ne hanno memoria, tra questi per l’appunto la maestra Emanuela che allora aveva solo dieci anni e tanto aveva pianto la scomparsa della sua gatta Tina, così come il pescatore Almon che per molto tempo non si rassegna alla perdita del suo cane Zito, tra loro c’era un rapporto di fiducia e tenerezza. Poi c’è la mamma di Maya, la fornaretta del paese, che a fine giornata sbriciola nel fiume e nei prati le briciole del pane avanzato, che non si sa mai e per questo anche lei viene beffeggiata. E ci sono infine persone pronte a giurare di avere visto il demone del bosco portarseli via in un corteo silenzioso di ombre:

“A questo corteo si erano uniti tutti gli animali di ogni casa e cortile, animali di pollai e ovile, di gabbia e scuderia, di canile e colombaia e di stalla: miriadi di ombre grandi e piccole che il bosco aveva inghiottito tutte. All’alba il paese era deserto. Da quel giorno restarono solo gli umani.”
(Amos Oz D'un tratto nel folte del bosco, Universale Economica Feltrinelli, 2005)

Mati e Maya, due grandi amici, sono decisi a scoprire ad ogni costo l’enigma che avvolge il paese. I ragazzi condividono poi a loro volta un pericoloso segreto, che non possono raccontare, nessuno infatti lo riterrebbe vero e certamente verrebbero presi per pazzi: un giorno hanno scorto nel fiume un pesce e sentito in lontananza l’uggiolare di cani…e più tardi hanno visto un’ombra di una nuvola nel cielo  che non era una nuvola, dunque gli animali esistevano davvero e forse esistono ancora! E così comincia la loro avventura in cui Maya, più ardita e temeraria, orchestra la regia del viaggio attraverso il bosco incantato che li porterà al castello di Nehi, a ritrovare gli animali e a svelare l’arcano. 
Non è un caso che siano due ragazzi i predestinati a risolvere l’enigma, ad essi viene affidato un compito non facile: non dimenticare e raccontare  la loro scoperta anche se non saranno creduti, se verranno presi in giro o peggio ancora accusati di avere contratto il nitrillo. Non dimenticare, anche quando saranno ormai già adulti, come il pescatore, il tegolaio e la fornaretta hanno fatto, incuranti di tutto e di tutti.

Se l’immagine del corteo notturno evoca le note del pifferaio magico che incanta e svuota dei fanciulli le vie del paese, tuttavia, come ci svela la storia, gli animali non si sono allontanati sotto l’influsso di un incantesimo, la scelta di abbandonare il villaggio è consapevole e determinata dagli atteggiamenti degli umani, perché ci dice Amos Oz nel linguaggio degli animali non ci sono parole che esprimano il distacco e l’esclusione. 
Non c’è tuttavia un lieto fine ad ogni costo, gli animali non torneranno indietro con i due giovani, come neppure il demone del bosco, che demone in realtà non è, ma rimane la speranza che un giorno questo possa accadere, quando gli animi degli uomini saranno finalmente mutati.

D’un tratto nel folto di un bosco è una storia per tutti, grandi e piccini, e non è l’unica scritta per ragazzi dal nostro autore, ricordo: C’è una pantera in cantina e Soumchi.

Profi è il giovane protagonista, appena dodicenne, del libro C’è una pantera in cantina; è così soprannominato per la sua grande cultura e intelligenza. La storia è ambientata nel 1947, quando ancora sono forti gli echi dell’Olocausto, a Gerusalemme, all’epoca sotto il dominio inglese che diviene per Profi il nemico per eccellenza, tanto che fonderà insieme ai suoi amici una società segreta per scacciarli dalla città. Ma il destino si diverte a mescolare le carte: il giovane conoscerà un sergente inglese che gli insegnerà la sua lingua madre in cambio di lezioni di ebraico e così, attraverso lo scambio  delle loro culture differenti, il ragazzo e il sergente scorgeranno semplicemente l’essere umano che vi sta dietro e diverranno amici. Profi diviene allora un traditore agli occhi dei suoi coetanei e comincia per lui una difficile dicotomia.

Soumchi, illustrato da Fabio Negrin, è sempre ambientato nella Gerusalemme dell’immediato dopoguerra e il suo protagonista è un ragazzino undicenne che riceve in dono una bicicletta con la quale progetta un viaggio di esplorazione nel cuore dell’Africa; in realtà verrà convinto, dal suo amico Aldo, a scambiarla con un trenino elettrico. Si concretizza così un giro di scambi che porterà Soumchi sempre più lontano dal suo progetto iniziale, attraverso l’incontro con variegati personaggi e roccambolesche avventure.

Con questi ultimi due romanzi Amos Oz torna alla caratteristica principe di tutti i suoi scritti: una forte identità culturale intessuta da un altrettanto profondo amore per la sua patria. Una scrittura che ha perciò precise radici e discendenze culturali ma il cui messaggio è di carattere universale, come ben si evidenzia in tutti e tre i libri presentati: l’accettazione dell’altro, del diverso da sé attraverso una conoscenza reciproca e sincera, che abbandona i luoghi comuni e gli stereotipi che ognuno di noi porta inevitabilmente dentro di sè.

A margine non posso non citare un altro bellissimo romanzo, Il muro di William Sutcliffe. che condivide con i testi presentati precedentemente precise tematiche: il rispetto dell’altro, il sentimento di paura suscitato da ciò che è diverso, l’idea che la soluzione al conflitto stia nelle mani delle giovani generazioni. I protagonisti, ancora una volta adolescenti, sono un ragazzo e una ragazza, gli unici capaci di decodificare correttamente il reale, ancora non totalmente condizionati e perciò in grado di vedere oltre le apparenze.
Il muro divide in due una città non precisata in un tempo altrettanto indistinto; questa costruzione separa nettamente due mondi e due culture, mostrate reciprocamente come pericolose e nemiche; ma il muro rappresenta anche a ben vedere l’isolamento dell’essere umano, la chiusura come estrema difesa che impedisce di aprirsi ed accogliere. 


Qui non troviamo una specifica e definita identità culturale come nei romanzi di Oz, ma le suggestioni non mancano.

LEI

N.B. Se vi ho in qualche modo incuriosito  ecco una bibliografia dei romanzi dell’autore (fonte: Wikipedia)

Terre dello sciacallo (1965)
Altrove, forse (1966)
Michael mio (1968)
Davanti alla morte (1971)
Toccare l'acqua, toccare vento (1973)
Il monte del cattivo consiglio (1976)
Una pace perfetta (1982),
La scatola nera (1987)
Conoscere una donna (1989)
Non dire notte (1994)
Una pantera in cantina (1995)
Lo stesso mare (1999)
Una storia di amore e di tenebra (2002)
D'un tratto nel folto del bosco (2005)
La vita fa rima con la morte (2008)
Scene dalla vita di un villaggio (2010)
Tra amici (2012)
Giuda (2014)
Altrove forse (2015)
Tocca l'acqua, tocca il vento (2017)

GLI IMPERDIBILI DEL NATALE




Nel post precedente si è parlato delle novità di prossima uscita in previsione delle festività Natalizie, questa volta invece si proporranno libri classici, nell'accezione che si andrà poi a delineare, sul Natale.

Per quanto riguarda in specifico i libri a tema Natalizio si può a ben vedere che sono testi che pescano a piene mani dalla tradizione, fatto direi piuttosto naturale vista la tematica. E’ altresì vero che esistono libri intramontabili, appunto i classici, che  ne hanno fatto soggetto privilegiato. 

Quando parlo di classici faccio riferimento sia a opere di produzione antecedente la nascita della letteratura per ragazzi così come la intendiamo oggi, sia ad alcuni testi che, sebbene successivi ai rivoluzionari anni ottanta della letteratura per bambini, hanno segnato per le loro caratteristiche una tappa fondamentale nella produzione editoriale.
Possiamo approfittare delle vacanze per leggere ai nostri ragazzi questi libri dalle atmosfere Natalizie . 
Ma quali scegliere?

La rivista Andersen propone un articolo su dieci imperdibili libri che andrebbero letti in questo specifico periodo dell’anno, proposte di lettura che ho trovato interessanti e che vorrei condividere. Vi assocerò alcuni testi che, pur non facendo parte dei testi suggeriti, ritengo altrettanto significativi.

Naturalmente parlando di classici non si può prescindere da alcune citazioni: Il canto di Natale di Charles Dickens, Il Grinch del Dr. Seuss, e un intramontabile classico moderno come Il pianeta degli alberi di Natale di Gianni Rodari.


Una citazione a parte merita il libro di Beatrix Potter Il sarto di Gloucester, una fiaba di Natale. Libro illustrato dalle tavole curate che ci dice Walter Fochesato, esperto di letteratura per l’infanzia, è pervaso da un pacato realismo magico, tipico delle storie dell’Avvento.
La prima fiaba dell’autrice che vede la presenza dell’essere umano tra le sue pagine.

Ma prima di immergerci ancora di più nelle suggestioni della  lista, sulla sua  scia, vorrei proporvi un libro snello, che forse è ormai solo rintracciabile nelle biblioteche, dal titolo Il gatto di Natale di Robert Westall. Ambientato in una cittadina di pescatori irlandesi di inizio secolo, racconta di una ragazzina giunta North Shield per trascorrere le vacanze natalizie dallo zio curato, uomo mesto e infelice tiranneggiato dalla sua perpetua, la temibile signora Bradley. Ma poi c’è Bobbie e naturalmente un gatto di Natale o meglio una gatta e i suoi micetti.
Uno scorcio poetico e crudo insieme dell’Irlanda degli anni trenta, un racconto dalle atmosfere decisamente dickensiane, che parla di condizione operaia, di ribellione e speranza, attraverso gli occhi di una ragazzina che mal sopporta le costrizioni e le ingiustizie sociali che non subisce passivamente ma a cui si ribella.
Nel libro si trova poi un secondo racconto dalle tinte fosche, che ci parla della vita degli operai nelle fabbriche, ma è intessuto e alleggerito da un’atmosfera magica che crea momenti di incanto e sospensione.
Davvero un imperdibile per un autore inglese garanzia di grandi narrazioni.
Le atmosfere alla Dickens le troviamo anche in uno dei dieci libri imperdibili consigliati da Andersen, Natale su tutti i piani di Marie-Aude Murral.
Il racconto breve è ambientato nella Parigi di metà Ottocento, secondo titolo dell’autrice pubblicato da Camelozampa, è un omaggio spassionato all’amore per i libri e all’infinita caparbietà dei lettori. Jeanne, una giovane sarta, vive da sola con il fratellino di nove anni, debole e malato, il cui desiderio più grande è imparare a leggere. Lei non sa leggere, ma farebbe di tutti per rendere felice Huges…

Ma dall’Inghilterra passo all’Italia dove troviamo un testo di cui ho già avuto modo di parlare precedentemente: Lilim del tramonto di Bruno Tognolini. 
Si tratta di un romanzo che attualizza, senza privarlo della magia e del suo significato profondo, la nascita del Salvatore. Ambientato ai giorni nostri narra del difficile rapporto genitori figli in età adolescenziale, di videogiochi come fuga dal reale o come accade in questo romanzo mezzo per avventure fantastiche. Una testo che racconta in chiave moderna e con un linguaggio conosciuto ai ragazzi un’antica narrazione, la natività.
Un libro denso di magia e poesia.

La rivista Andersen cita poi un testo da me molto amato, un libro rivoluzionario che ha segnato una svolta nella produzione letteraria per ragazzi, L’incredibile storia di Lavinia, ovvero del libro della cacca, di Bianca Pitzorno. 
L’incipit del libro prende spunto dalla fiaba di Hans Christian Andersen La piccola fiammiferaia per mescolarvi poi il mito di Re Mida e l’anello di Re Salomone. La narrazione è ambientata nella città di Milano, ricoperta da un candido manto di neve, alla vigilia di Natale, ma la modernità del racconto diventa dirompente quando una fata vestita di un abito azzurro fatto di veli scende da un taxi giallo con una sigaretta in mano… Cominciano così le avventure esilaranti della fiammiferaia Lavinia….
Come in Lavinia l’atmosfera malinconica della fiaba andersoniana lascia posto a veri momenti di ilarità, così i libri citati successivamente condividono tutti un taglio ironico e divertente, quel genere di libri che sfogliandoli ti lasciano stampato in faccia un sorriso perenne.

Cominciamo parlando di Rover salva il Natale di Roddy Doyle, sempre in un'ottica di una sana ironia e divertimento. Qui Rover viene ingaggiato, non senza un ricatto coercitivo, da un elfo di Babbo Natale per sostituire la renna Rudolph che ha preso l’influenza, non mancano gag esilaranti e grande comicità.
Rover era già un personaggio conosciuto al grande pubblico con il libro Il trattamento Ridarelli, qui era intento a vendere i suoi escrementi puzzolenti alla banda Ridarelli  e di questo libro ripropone l’atteggiamento irriverente.
 Decisamente più Natalizio il libro di Goscinny-Sempe Il piccolo Nicolas e Babbo Natale, un tascabile illustrato, che raccoglie due brevi racconti in cui è protagonista Nicholas. Nel primo  Nicolas viene convinto dai genitori a non chiedere regali per sé ma per gli altri, ma il ragazzino sarà capace di rivolgere la situazione a proprio vantaggio, nel secondo assiste ai tentativi piuttosto fallimentari del padre di addobbare la casa. Gli altri racconti non sono prettamente natalizi ma adatti comunque all’atmosfera delle feste.

Sempre in linea con i titoli citati prima abbiamo il libro Più si è meglio è di Anna Fine che ci racconta di un catastrofico Natale in cui componenti della famiglia Mountfield danno il peggio di sé. Ma questa autrice non è nuova al tema natalizio; ricordo Buon Natale gatto killer! E Il piccolo fantasma di Pip Parker.

Il tema viene affrontato in modo più tradizionale, anche se sempre dal taglio moderno, nel libro di Andrea Valente Un anno con babbo Natale, dove si delinea la quotidianità del Babbo vestito di Rosso prima del 25 Dicembre: uno scorcio di vita reale per un personaggio fantastico!




Concluderei dicendo che se queste sono letture adatte a questo periodo dell’anno,  come ad esempio bibliografia consigliata per le vacanze per ragazzi di scuola primaria, si prestano bene, con i tempi adeguati, ad accompagnarci al 25 dicembre, in una sorta di calendario dell’avvento fatto di storie a puntate lette ad alta voce.

Naturalmente non mi rimane che dirvi,come al solito,  Buona Lettura!

LEI

SEGNALI DI FUMO


Conoscere per crescere

Questo breve post nasce dall’idea di segnalare alcuni strumenti informativi che ci possono aiutare nella nostra funzione di genitori, insegnanti ed educatori.

A livello provinciale evidenzio una serie di conferenze aperte alla cittadinanza dal titolo Percorsi possibili: dialoghi e incontri sulle alleanze educative. 


Gli incontri, realizzati da una serie di istituti comprensivi di Reggio Emilia e sostenuti dalla Fondazione Manodori, spaziano su diverse tematiche di grande attualità: social network, mondo digitale, processi educativi oggi, genitorialità e adulti, ma anche creatività, accoglienza, corpo in mutamento. Le tematiche sono relative ad un periodo di sviluppo che va dai 3 agli 11 anni; non mancano poi argomenti specifici per le diverse fasce di età, scuola primaria e scuola secondaria di I grado in particolare.

La prima conferenza avrà luogo LUNEDI’ 17 DICEMBRE presso la Scuola Primaria Bergonzi dal titolo: Identità in costruzione e scelte di vita. Orientamento e scelta del percorso di studi. Relatrice della serata la psicologa MariaChiara Zaccaro.

Sono previsti 12 incontri in tutto, riprenderanno il 14 gennaio e si concluderanno 13 maggio 2019; di seguito i titoli delle serate programmate:

14/01/19 Utilizzo consapevole dei social-network.

28/01/19 Protezione del sé nell’era digitale: il confine tra bisogno di autonomia e necessità di controllo.

18/02/19 Il ruolo degli adulti nell’educazione: ex-ducere o conducere. Cambiare etimologia per cambiare ruolo.

25/02/19 Comunità classe: il ruolo delle famiglie.

11/03/19 Accendere passioni per proteggere: famiglie che crescono figli creativi.

18/03/19 Il corpo, sede dell’identità in costruzione.

25/03/19 Sarà vero? Curiosi per passione. Comunicare e apprendere esercitando il pensiero creativo.

08/04/19 Sbagliando si cresce: non dobbiamo proteggere troppo i nostri figli.

29/04/19 Educazione e genitorialità.

06/05/19 L’accoglienza dell’altro e la cura di sé stessi.

13/05/19 Genitorialità e strategie educative.

Non sono ancora disponibili le sedi e gli orari delle serate in programmazione, farò seguire ulteriori indicazioni.

Voglio poi presentare due risorse rintracciabili invece nel web.

La prima è un sito studiato, pensato e realizzato per bambini di età compresa tra i 6/11 anni. I nostri ragazzi potranno muoversi in autonomia poiché i contenuti sono attentamente selezionati. All’interno troverete storie, racconti, giochi, percorsi di lettura: navedigio.it

Un ulteriore sito, tiraccontounafiaba.it , se può essere consultato direttamente dai ragazzi, allo stesso modo offre una serie di spunti e materiali interessanti per insegnanti ed educatori sul tema della fiaba.
 Il sito nasce con la finalità di preservare il genere della fiaba popolare tradizionale. Offre possibili percorsi di lettura ma anche centinaia di fiabe e storytelling, o per dirla in italiano video fiabe. Questo materiale non solo è possibile condividerlo, ma è anche possibile creare fiabe ex-novo ad opera degli utenti stessi.

Segnalo infine due ormai storiche riviste letterarie che si occupano di letteratura per ragazzi, ma non solo, Andersen e Liber.

 Al loro interno è possibile trovare brevi saggi su autori per l’infanzia, recensioni  di opere, tematiche inerenti alla letteratura e all’educazione.

Nel numero di dicembre di Andersen, troverete ormai la consueta iniziativa Ilmiolibropernatale, quest'anno 2018, in cui la rete dei librai per ragazzi consigliano romanzi e albi illustrati per il Natale: testi che hanno trovato un posto speciale nei loro scaffali.
In particolare Liber si occupa dei temi emergenti del panorama della letteratura per l'infanzia. Uno sguardo al sommario ci farà comprendere meglio la natura della rivita: Argomenti, Intervista con l'autore, Scelti per voi, Segnali di lettura, La cassetta degli attrezzi...



Ad uscita settimanale, invece, troviamo poi due inserti, che si occupano di letteratura per grandi e piccini, legati a due testate nazionali di quotidiani: 
Robinson, esce ogni domenica con La Repubblica, e La lettura, venduto anche singolarmente, associato a Il Corriere della sera in edicola il sabato.

LEI

STRENNE DI NATALE



 Il Natale si avvicina e le case editrici propongono in uscita molti libri interessanti. Mi sono particolarmente concentrata sulla letteratura per ragazzi, ma come potrete vedere non esclusivamente, e  ho scovato alcune novità editoriali che, a mio parere,  potrebbero diventare un dono gradito. 
Cominciamo partendo proprio dai più piccoli.
In commercio già dai primi di Ottobre due libri illustrati per parlare di Natale, Natale nel grande bosco e Sveglia! E’ Natale.


Natale nel grande bosco di C. Storskog, edito da Il Gioco di leggere, racconta della mobilitazione degli abitanti del grande bosco che attendono l’arrivo del tomte, il Babbo Natale della tradizione svedese, personaggio misterioso che tarda però a farsi vedere…
In Sveglia! E’ Natale, di Metzmeyer Catherine, edito da Jakabook, la famiglia Riccio decide di svegliarsi dal letargo per festeggiare insieme il Natale, ma mamma e papà Riccio sono davvero dei dormiglioni e toccherà ai loro piccoli fare tutti i preparativi.

Olli e la renna di Natale di Nicola Kellin, pubblicato da Nord-Sud, apre la serie di libri strenna di prossima uscitapensati per le feste. Si tratta di un libro illustrato adatto già a partire dai tre anni.
La piccola renna Olli, viene svegliata alla vigilia di Natale da uno strano suono: decide di seguirlo camminando nella neve e comincia così una straordinaria avventura di Natale.
Disponibile dal 29 Novembre.

A partire dal 17 dicembre, invece, troverete in commercio, un bell’album illustrato adatto ai lettori più piccoli, Il pacchetto rosso, di Linda Wolfsgruber, pubblicato da Arka nella ormai storica collana Le Perle. Una casa editrice, Arka, garanzia ormai da molti anni di qualità grafica e narrativa. Infatti nello stile che da sempre la caratterizza, ritroviamo una storia di Natale che parla di buoni sentimenti e di un pacchetto rosso, dal misterioso contenuto, capace di portare gioia nell’innevato paese di montagna dove la piccola Anna trascorre le sue vacanze in compagnia della nonna. Un misterioso dono di Natale che cambia la vita degli abitanti passando di mano in mano. Si tratta di una riedizione.

Enaudi pubblica due volumi illustrati sul Natale: il famoso personaggio della Donaldson Bastoncino indossa i colori del Natale e Il piccolo abete è un libro pop-up che racconta di un albero di Natale che nessuno vuole portarsi a casa.

Anche per i più grandicelli non mancano novità.


Preghiera di un passero che vuol fare il nido su un albero di Natale di Gianni Rodari, è un libro illustrato che ripropone una toccante poesia dell’autore, già inserita nell’opera Il secondo libro delle filastrocche.

Storie classiche di Natale, curatore Giuditta Campiello, è un’antologia che raccoglie le più belle storie di Natale, mentre Che cosa può fare l’amore, è un libro di Louise May Alcott, tradotto da Vivien Lamarque e illustrato da Sara Not. Ci restituiscono entrambi il significato profondo di questa festività.

Se a novembre si è assistito all’uscita nelle sale del sequel di Animali fantastici, Dicembre si apre con la pubblicazione del libro omonimo, I crimini di Grindewaald, screenplay originale, edito da Salani. Sarà possibile acquistarlo nei primi giorni del mese. Il libro che ricalca la sceneggiatura originale del film consentirà ai lettori che già sono stati al cinema di ritrovare fedelmente le atmosfere e i dialoghi visti e ascoltati.

Sempre Salani pubblica Misteriosa, storia di Olga di carta, che parla di come sia difficile crescere e trovare il proprio posto nel mondo. Una storia che farà ridere, pensare e meravigliare.

Tutti per uno di Anna Oliverio Ferraris è un romanzo corale sull’adolescenza; la fine di un nucleo famigliare provoca una dolorosa ribellione da parte della giovane Fabrizia che, dopo essersi ficcata nei guai, sarà affidata a due psicologi. Così come Fabrizia troverà una risposta alla sua caotica esistenza nei suoi compagni di viaggio, Quang, Stella, Gianna, Riccardo, Alessio, Valeria e Mosi, così in questi personaggi e nelle loro storie e sofferenze troveranno modo di identificarsi anche i giovani lettori.

Per gli appassionati di fantascienza ritorna Ursula Le Guin con il romanzo Ritrovato e perduto, edito da Mondadori e disponibile a partire dal 4 Dicembre . Si tratta di una raccolta di short novels e racconti brevi, ambientati negli universi delle Terremare e dell’Ecumene. Decisamente per young adult.

Concludo con un'incursione nel territorio della letteratura per adulti segnalando un libro che mi ha molto colpito.

Decisamente insolito, ma di grande sensibilità il libro Il tram di Natale di Natale di Giosuè Calaciura, edito da Sellerio e disponibile già dal 29 novembre. Nella notte di Natale un neonato viene abbandonato sui sedili del tram, dando vita, nell’alternanza dei personaggi che salgono sulla scena, perlopiù derelitti e diseredati, a una favola fatta di incanto e meraviglia.

La scelta è davvero molto ampia e così i miei consigli, come al solito non sono esaustivi, e ovviamente sono invece legati al mio gusto personale. In realtà ciò di cui non dobbiamo dimenticarci è che in fondo l’unica cosa importante è come sempre leggere e fare leggere.

LEI



AICRON: storia di una ricostruzione



E’ in programma una bella occasione per incontrare un interessante, sensibile e attuale autore per ragazzi: Bruno Tognolini.

Ho avuto il piacere di conoscerlo ormai molti anni fa in occasione della mia tesi di laurea.
Era infatti molto amico di Donatella Ziliotto, soggetto della mia tesi, ed era presente insieme alla scrittrice nella giornata della mia discussione.

Cagliaritano di nascita, vive a Bologna dal 1975 dove si è laureato al DAMS, era risultato all’epoca un uomo alla mano: devo essere sincera, non lo conoscevo ancora bene come scrittore.

Molti potranno avere l’opportunità di fare la sua conoscenza GIOVEDI’ 29 NOVEMBRE presso la libreria dell’Arco alle ore 10:00, dove presenterà un nuovo libro scritto in collaborazione con altri autori, Chiara Carminati, Beatrice Masini, Giusi Quarenghi, Anna Sarfatti.

 AICRON, contrario del nome NORCIA è un libro scritto per aiutare concretamente, devolvendo una parte del ricavato alle popolazioni del territorio di Norcia, le vittime del terremoto. Una ricostruzione ideale cominciata ben prima di questa lodevole iniziativa se si pensa che questa opera nasce come frutto di attività laboratoriali condotte proprio nelle scuole di quel territorio nell’anno scolastico 2016/2017.
I disegni dell’opera sono stati infatti realizzati dai ragazzi in questi laboratori.

LEGGIAMO LA QUARTA DI COPERTINA:

Norcia rinasce nella fantasia dei bambini di una scuola elementare e prende nuova vita. Diventa per esempio AICRON, una Norcia al contrario, oppure CROC, la città dove c’è quasi tutto. Oppure SCIMMIBINCHI: il paese dove tutti, per legge, devono essere felici. Ma per essere davvero felici, scopre il Sindaco, bisogna conoscere la tristezza. Questo lo sanno bene i bambini di Norcia, dopo il terremoto del 2016: è dalla loro immaginazione che nascono i cinque paesi raccontati in questo libro. E così una fine diventa un nuovo inizio. Non solo nella fantasia.

Ecco una buona ragione per comprare e leggere un bel libro ai nostri ragazzi.
Ma sono molti altri i libri scritti da Tognolini che meritano di essere letti.

Se la fama maggiore di questo autore è data dalla sua produzione poetica, davvero sterminata come quantità, trovo che il Tognolini scrittore sia altrettanto poetico e riconoscibile anche nella prosa, sia per i temi affrontati, sia per lo stile caratterizzato da leggerezza ed eleganza stilistica.

Le sue filastrocche partono e parlano di quotidianità e in questo modo raggiungono con grande facilità il cuore dei nostri ragazzi; alcuni titoli:

MALDIPANCIA CALABRONE 
RIMA RIMANI
RIME DI RABBIA




L’ultima delle sue fatiche, è pubblicata dalla casa editrice Salani nel 2017, è IL GIARDINO DEI MUSI ETERNI:
il giardino dei musi eterni è il luogo in cui si ritrovano i nostri amici animali, una volta morti, e in cui diventano Animon; ma in questo luogo, in cui vivono serenamente, incominciano ad accadere fatti strani.
E la stessa cifra stilistica è riconoscibile in tutti i suoi libri: la quotidianità si trasforma in poesia attraverso le sue narrazioni, ricche di metafore e immagini descrittive.


SENTIERI DI CONGHIGLIE: parla di un’estate tipicamente romagnola, ancora affollata di Vucumprà, di sole, di murrine e di bambini.

LILIM DEL TRAMONTO: un libro che racconta di una tematica estremamente attuale legata al mondo adolescenziale, che all’epoca della pubblicazione era davvero un fatto preponderante, l’utilizzo dei videogiochi, oggi affiancata all’altrettanto attuale tema dei social. In realtà parlando di videogiochi, ci racconta del faticoso rapporto genitori e figli in questa difficile età e ci ripropone un’antica narrazione, la natività. Un libro adatto ai ragazzi a partire dai nove/dieci anni, pieno di magia e di incanto, adattissimo da leggere ad alta voce in questo periodo in cui ci avviciniamo al Natale.

Altrettanto belli e un po’ insoliti nella forma tre poemetti narrativi scritti in ottave e illustrati:

LA SERA CHE LA SERA NON VENNE: tutto ha inizio la sera che la sera non venne e il disco del sole rimase fisso nel cielo e non tramonta; inizialmente gli uomini troppo indaffarati non se ne accorgono, poi ne sono terrorizzati, toccherà agli animali, eroi innocenti della nostra storia a sciogliere l’incantesimo.

L’ALTALENA CHE DONDOLA SOLA: una poetica storia di stampo ecologista ambientata in un giardinetto pubblico di una città, che potrebbe essere qualunque città del nord.

FUOCO: opera che prende spunto da un evento reale, l’incendio ai magazzini della FATATRAC del 2003, narra delle vicende occorse ai personaggi dei libri in fuga dall’incendio, destinati tuttavia a nuova vita…








Ma parlare di Tognolini solo come scrittore è davvero riduttivo: ha lavorato infatti alla trasmissione L’ALBERO AZZURRO, alla MELEVISIONE come co-autore, è autore dei testi delle canzoni del cartone animato LA GABBIANELLA E IL GATTO CHE LE INSEGNÒ A VOLARE, è stato poi insignito per ben due volte del premio Andersen.

E naturalmente, come al solito, ci sarebbe tanto altro ancora...

LEI


LEGGERE PRIMA DI LEGGERE


 La lettura per anticipazione

Sappiamo che l’apprendimento della lettura è un meccanismo e come tale se non ci sono specifiche difficoltà, legate allo sviluppo del singolo, avviene naturalmente in seguito a stimoli idonei.
Possiamo però proporre attività che consentano al bambino di divenire protagonista del suo processo di apprendimento, attraverso una riflessione sociale, perché condivisa con il gruppo classe, e metacognitiva della teoria linguistica, cioè una riflessione più ampia dei meccanismi che sostanziano il processo di apprendimento linguistico.
Se i giochi di lettura per anticipazione consentono al bambino di esercitarsi nella scoperta della corrispondenza tra parola scritta e parola detta, contemporaneamente permettono a noi docenti di capire a quale punto dello sviluppo linguistico si trovino i nostri ragazzi.

Partiamo come al solito da un testo narrativo; poiché questo tipo di attività ben si adatta al primo mese di scuola propongo di attingere qualche titolo dalla bibliografia già presentata nel precedente post, Bentornati a scuola.

L’attività che vi illustro qui di seguito, come esemplificazione del percorso di lettura per anticipazione, è stata svolta in una classe prima proprio utilizzando uno dei libri consigliati, Come un topo si piglia un sasso sulla testa e scopre il mondo di Etienne Delessert.

La storia si presta particolarmente a questo tipo di percorso, infatti è molto semplice da dividere in sequenze e da rielaborare graficamente.

FASE UNO: lettura ad alta voce.

Cominciamo leggendo la storia. In questo caso la narrazione racconta di un topino che nel tentativo di ampliare la propria casa sottoterra, prende un sasso sulla testa che gli fa perdere l’orientamento e lo fo sbucare in superficie, lui che aveva vissuto sempre e solo nel buio sottosuolo, comincia così la sua avventura di conoscenza del mondo.
 In questa particolare occasione, ho scelto di utilizzare la LIM per la lettura della storia, attraverso un power point; ho scannerizzato le illustrazioni e questo mi ha consentito di sopperire all’inconveniente di immagini non molto grandi per una lettura collettiva; è tuttavia proponibile anche una lettura ad alta voce più tradizionale, scegliendo anche se mostrare o meno le illustrazioni del libro.

Se riusciamo coinvolgiamo i nostri ragazzi in una lettura partecipata, in questo l’utilizzo della proiezione della storia mi è stata di grande aiuto; vediamo come:

INSEGNANTE. Come il topino si affacciò sulla terra vide….
Secondo voi cosa vede?

I ragazzi fanno diverse ipotesi, l’insegnante non nega né conferma…

Viene quindi proiettata l’immagine corrispondente e i bambini la decodificano, verificando inoltre la correttezza o meno delle loro ipotesi

INSEGNANTE: Allora, secondo voi cosa potrebbe trovare dopo? 
E così via con modalità variabili a seconda del testo.

FASE DUE: rielaborazione della storia.

In un secondo momento i bambini ricostruiscono oralmente e collettivamente l’andamento logico e cronologico della storia. Siamo ora pronti per la fase tre.

FASE TRE: produzione di grafiche. 


Il lavoro di produzione di grafiche viene proposto utilizzando la tecnica delle tempere su un formato A3.  I ragazzi lavorano a coppie: sia perché il confronto è stimolante, sia per incentivare una reciproca conoscenza, dato che sono i primi giorni di scuola. Anche in questo caso vale la considerazione fatta già più volte, se associamo delle attività alla lettura ad alta voce cerchiamo di renderle il più ludiche possibile in modo da non perdere l’atmosfera piacevole che si è creata durante  la narrazione.

FASE QUATTRO: lettura per anticipazione

Quando ormai i disegni sono asciutti si mostrano alla classe e si procede alla lettura intuiva delle parole dei soggetti rappresentati che l’insegnante avrà precedentemente scritto a computer . Dato che ci troviamo di fronte a più parole si possono presentare a gruppi di due o tre, facendo attenzione ad esempio che siano presenti dei suoni vocalici differenti e in qualche modo distintivi che aiutino i ragazzi nell’identificazione delle stesse, oppure che siano di diversa lunghezza per far ragionare i nostri studenti sull’emissione del suono in relazione alla parola scritta che la rappresenta.
Nella nostra storia le parole scelte sono state: LAMPO PIOGGIA NEVE NUVOLE FIORE SOLE LUNA.

Possiamo ad esempio presentare insieme le parole NUVOLE e NEVE e chiedere quale delle due corrisponda alla grafica NUVOLE, Potranno ragionare sia sulle differenze delle vocali presenti nelle parole proposte, sia sulla diversa lunghezza delle parole e di conseguenze sull’ emissione dei suoni in relazione alla lunghezza della scrittura.

Saranno date diverse possibili interpretazioni che in un primo momento non vanno né smentite né confermate, in modo da dare la possibilità di un confronto a grande gruppo: i bambini ascoltano, valutano e intervengono sulle teorie linguistiche proprie e degli amici (attività metacognitiva). Quando si raggiunge un’opinione condivisa l’insegnante può confermare o sostenere ulteriori ipotesi nel caso non si sia giunti ad una scelta corretta. 

Eccone alcuni esempi:
Siete davvero sicuri? Con quale suono comincia la parola nuvole? Quando dici nuvola impieghi poco o tanto tempo? ti sembra una parola lunga o corta?

Si procede così fino a che non si siano abbinate tutte le parole alle rispettive grafiche.

Si possono in questa fase poi proporre giochi che consentano di riflettere sui fonemi: ad esempio E’ arrivato un bastimento carico di….. utilizzando l’iniziale della parola che abbiamo associato al disegno, cerchiamone altre che comincino allo stesso modo.

FASE CINQUE: riscrittura delle parole

Una volta completato l’abbinamento grafica/parola si attaccano i disegni in ordine cronologico in una pannellatura e si chiede di ricopiare sul quaderno le parole dei soggetti rappresentati nello stesso ordine come testimonianza del lavoro svolto; accanto ad ogni parola si possono poi disegnare nuovamente i soggetti delle grafiche in modo che i ragazzi possano leggerle in modo intuitivo e in autonomia.

Di seguito le immagini dell’attività realizzata secondo questo percorso didattico.

















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