In questo
post, che sarà davvero breve, presenterò un esempio di lettura creativa.
Seguendo
la pedagogia di Pennac, è stato letto ai ragazzi un libro e pensato un esempio
di proposta ludica che rinforzi l’esperienza piacevole sperimentata
nell’ascoltare la storia. Si sono perciò scelti lavori a piccoli gruppi e
tecniche artistiche di rappresentazione che si discostino significativamente
dalla normale attività scolastica, e che hanno avuto come risultato finale la
creazione di un nostro libro illustrato.
L’attività
che vedrete qui delineata è stata svolta in una classe prima durante le prime
settimane di scuola in una fase di accoglienza; partendo dall’argomento estate,
stagione appena conclusa, si è
sfruttata la metafora del viaggio per parlare del desiderio di esplorare, della
paura dell’ignoto e anche della nostalgia di casa e di come ogni viaggio porti
con sè sempre una crescita.
Alla
classe ho letto il libro illustrato La Balena Babà va in città, di
Xuan Xuan; la struttura narrativa che è sottesa al racconto è molto semplice,
c’è un desiderio di conoscenza del mondo, molte esperienze, ma anche la
nostalgia di ciò che si è lasciato.
Particolarmente
significative invece le immagini che si rifanno all’astrattismo e che ci
ha consentito di utilizzare poi una tecnica rappresentativa particolare e ad
esse ispirata.
Dopo la
lettura collettiva del testo da parte dell’insegnante, abbiamo suddiviso la
storia in sequenze, ogni bambino ha scelto poi quale delle sequenze
individuate voleva rappresentare, in base alle scelte effettuate si sono
formati così sei gruppi.
Sebbene
ognuno abbia lavorato individualmente sul proprio foglio, essendo
raggruppati per tipologia di sequenze, si sono reciprocamente aiutati nelle scelte
esecutive del proprio disegno.
La
tecnica scelta si è ispirata sia alle immagini della storia appena letta, sia
ai libri di Bruno Munari dove la materialità della carta, nelle sue diverse
tipologie, diventa essa stessa parte dell’espressività creativa.
In un
primo momento si è esclusivamente concentrata l’attenzione sulle diverse
ambientazioni; successivamente ogni bambino ha disegnato la balena Babà; poichè
l’intenzione dell’attività era quella di ricostruire la storia attraverso la
realizzazione di un nostro libro illustrato, si è fatto scegliere la balena che
preferivano che è stata poi fotocopiata e apposta nelle varie pagine. Vediamone
alcuni esempi.
Cartoncini
colorati o anche bianchi di un certo spessore diventano la base su cui creare le ambientazioni e le carte colorate
di varie grammatura si utilizzano per la realizzazione dei disegni, esclusivamente attraverso
l’uso delle forbici e in alcuni casi dello strappo della carta.
Tuttavia interventi con i pastelli colorati o con il tratto pen nero hanno consentito
poi di caratterizzare i disegni con specifici particolari.
Successivamente,
il giorno dopo, o anche diversi giorni dopo, si recupera la narrazione ,
attraverso l’utilizzo dei disegni realizzati. I bambini riordinano prima e
raccontano poi oralmente le varie sequenze e l’insegnante verbalizza
quanto dicono per ricostruire la parte narrativa del testo .
Nei primi anni di scuola primaria, non solo nella scuola dell’infanzia per ovvi motivi, l’insegnante verbalizzatore, anche detto insegnante scriba, svolge una funzione molto significativa: cristallizza le storie , i pensieri dei ragazzi che sono liberi di concentrarsi esclusivamente sull’atto creativo, sul racconto orale, senza essere distolti dalla fatica di scrivere; sappiamo bene come parlato e scritto appartengano a due dimensioni ben distinte.
Ma
torniamo a noi: in queste fase si creano le didascalie che verranno incollate
ai disegni, ora raggruppati in una pubblicazione, o meglio in più pubblicazioni
uguali ma contemporaneamente tutte diverse.
Sarà
straordinario quando potranno leggere individualmente le loro storie una volta acquisita la capacità di lettura autonoma!
LEI
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