Esistono personaggi
letterari che segnano e accompagnano diversi momenti della nostra vita, per me
è stato così con Harry Potter.
Harry Potter viene
pubblicato in Italia, non a caso direi, dalla Salani nel 1998
, quella stessa Salani che vede la ormai trentennale collaborazione con Donatella Ziliotto, la quale incontrandoci alla Fiera del libro di Bologna mi disse con aria sorniona e divertita a tal proposito: “Mi chiesero cosa ne pensassi, non era un granchè forse anche per la traduzione…. Meno male che non ho detto di no!”
, quella stessa Salani che vede la ormai trentennale collaborazione con Donatella Ziliotto, la quale incontrandoci alla Fiera del libro di Bologna mi disse con aria sorniona e divertita a tal proposito: “Mi chiesero cosa ne pensassi, non era un granchè forse anche per la traduzione…. Meno male che non ho detto di no!”
Lei che aveva portato in
Italia Pippi Calzelunghe prima e i libri
di Roald Dahl poi, intuisce al di là di una traduzione non sempre efficace le
potenzialità del libro e poi aggiunse: “Non
avrà certo la portata di un Roald Dahl!”
Sono passati 20 anni dalla
pubblicazione del primo Harry Potter e siamo oggi a festeggiarlo ma non in modo
commemorativo per qualcosa che non c’è più, perché la vitalità di questo
personaggio è quanto mai evidente.
Il mio primo incontro con
Harry avviene in un particolare e felice momento della mia vita, è l’anno 2000
nasce il mio primogenito Alessandro. Ed è un incontro estivo in un edicola sul
mare, in un luogo davvero poco titolato letterariamente parlando : si tratta di una prima edizione, dove la traduzione non
appartiene ancora a Beatrice Masini, sono infatti presenti alcune differenze
con i libri successivi non solo per lo stile , ad esempio non si parla della
casa Corvonero ma Pecoranera. Un incontro che avviene contemporaneamente
all’offerta di condurre alcuni laboratori di letteratura per l’Infanzia presso
l’università di Modena e Reggio Emilia: ed ero proprio per questo alla ricerca
di idee stimolanti da proporre.
Oggi a distanza di 20 anni
ero di nuovo in cerca di spunti per riprendere a scrivere i miei post, in un luogo
di mare non molto lontano da quello di allora, in una libreria Mondadori e lì
ho trovato edizioni speciali, gadgets per festeggiare questi straordinari 20
anni.
Mio figlio allora neonato oggi è un diciottenne
in procinto di prendere la patente, n’è passata di acqua sotto i ponti da
quando gli leggevo Harry Potter e la
pietra filosofale! Posso ben dire che il personaggio di Harry ci ha
accompagnato attraverso un periodo davvero straordinario di crescita personale
e professionale.
Di Harry ho amato tutti i
libri, anche se alcuni sono più cupi di altri, in particolare Il prigioniero di Hakzaban o Il calice di fuoco che nelle atmosfere
preannunciano l’epilogo non privo di pathos e drammaticità del libro I
doni della morte, ma anche estremamente poetici e penso al gioco di specchi
realizzato con il personaggio di Severus Piton (indimenticabile l'interpretazione di Alan Rickman, morto nel 2016) a mio parere
uno dei personaggi meglio riusciti alla Rowling.
Piton è l'eterno innamorato non
corrisposto della madre di Harry: é un amore nato in età adolescenziale, ma
duraturo nel tempo tanto che farà proprio il patronus di Lily, una cerva,
dopo la sua morte e diverrà in segreto protettore
del giovane Harry; ma è anche leale alleato e amico di Silente, imbrigliato per
questo, in un ruolo di malvagio che non
gli appartiene, fino alla fine dei suoi giorni.
E come spesso accade cinema e libri vanno di pari passo e così già dalla prima uscita del film di Harry Potter e la pietra filosofale il volto dei personaggi è stato per sempre quello degli attori che li hanno impersonati: Daniel Radcliffe (Harry), Rupert Grint ( Ron Weasley), Emma Watson (Hermione Granger).
La saga di Harry ha fatto
discutere molto gli esperti di letteratura per l’infanzia divisi tra due schieramenti
opposti : sostenitori e detrattori.
I primi due volumi escono,
come già accennavamo con una traduzione non molto efficace, che in qualche modo
ha contribuito a sminuirne l’entità , ma , al di là delle singole
considerazioni che si possono fare, questa storia rispondeva ad un vuoto
editoriale del momento, ad un’esigenza di fantastico dei lettori che non
trovava una risposta adeguata sul mercato.
Harry Potter ha avuto
l’indubbio e indiscutibile merito di aver fatto leggere tanti giovani e non più
giovani e di aver rinnovato il dibattito intorno alla letteratura per
l’infanzia.
E dopo Harry quanti maghi
e streghette, quanti fantasy hanno riempito di nuovo gli scaffali delle
librerie per ragazzi!
Esistono criticità nella
costruzione dell’opera? Certamente !
Si possono individuare i
piccoli difetti che spesso accompagnano le saghe letterarie di ampio respiro:
una certa ripetitività dello schema narrativo, garanzia però nel medesimo tempo
di riconoscimento e identificazione per il lettore. Un clichè ripetuto che vede
Voldemort, sotto mentite spoglie, cercare di recuperare la propria forza e
distruggere la sua nemesi per eccellenza e dall’altro lato Harry e i suoi amici
sempre pronti a rispondere agli attacchi sferrati loro….
Considerazione valida per
tutti i libri esclusi gli ultimi due dove Voldemort è ormai ritornato in modo
conclamato a reclamare il suo perduto regno del terrore .
Esigua anche la narrazione
dell’innamoramento tra Harry e Ginny, più articolata invece quella che racconta dell’amore
di Ron ed Hermione che cresce progressivamente di romanzo in romanzo: da
amicizia ad amore.
Ha fatto molto discutere
anche il finale della saga che vede il ribelle Harry finire imbrigliato nelle
maglie della quotidianità; sposato con figli. Anche gli eroi più indomiti a
volte sono sconfitti dalla quotidianità.
Harry Potter e la maledizione dell'erede, lo spettacolo teatrale/libro che racconta del figlio di Harry e Ginny, risulta invece
privo della magia e della sostanza che aveva caratterizzato le storie
precedenti, in un continuo salto tra dialoghi e descrizioni delle scene, con i non più giovani eroi, ormai adulti , ingabbiati da una quotidianità che in un qualche modo li rende troppo umani.
Si veda anche, ad esempio, la descrizione non esattamente riuscita del difficoltoso rapporto padre e figlio tra Harry e Albus, figlio di mezzo che porta il nome dei due più famosi presidi di Hogwarts Severus Piton e Albus Silente.
Il libro presenta alcuni ribaltamenti rispetto alla struttura proposta dalle storie precedenti: Albus è un apparente magonò perennemente schiacciato della fama paterna, odia la scuola di magia e stregoneria, diventa intimo amico di Scorpius, figlio di Draco Malfoi e si allontana dall'amica di infanzia Rose, figlia di Hermione e Ron e così via dicendo.
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma fermiamoci qui.
Si veda anche, ad esempio, la descrizione non esattamente riuscita del difficoltoso rapporto padre e figlio tra Harry e Albus, figlio di mezzo che porta il nome dei due più famosi presidi di Hogwarts Severus Piton e Albus Silente.
Il libro presenta alcuni ribaltamenti rispetto alla struttura proposta dalle storie precedenti: Albus è un apparente magonò perennemente schiacciato della fama paterna, odia la scuola di magia e stregoneria, diventa intimo amico di Scorpius, figlio di Draco Malfoi e si allontana dall'amica di infanzia Rose, figlia di Hermione e Ron e così via dicendo.
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma fermiamoci qui.
Sorprendente invece per le
atmosfere il prequel Animali fantastici
dove trovarli che vede J. K. Rowling in veste di sceneggiatrice, di cui
abbiamo già avuto modo di parlare in modo approfondito in un precedente post.
La novità è l’uscita a
novembre nelle sale italiane di Animali
fantastici: i crimini di Grindelwold: la storia si sposta da New York a
Parigi, Johny Depp interpreta di nuovo il malvagio mago, un piccolo cammeo era
già presente nel primo film, mentre sarà Judge Low ad indossare i panni di un
giovane Albus Silente.
Non mancheranno poi i
personaggi già incontrati nella prima pellicola: Tina Queenie, Jacob Kowalski, sempre
per la regia di David Yeats.
Non mi rimane che
ricordare la mostra itinerante di Harry Potter, Harry Potter the Exibition, che ha già riscosso il tutto esaurito a
Chicago, Boston, Seattle, Toronto, New York, Sydney, Singapore, Tokyo,
Shanghai, Parigi, Bruxelles e Madrid e che attualmente fa tappa anche in Italia
a Milano negli spazi della Fabbrica del vapore per il periodo 10 maggio 9
settembre 2018.
Per gli appassionati, rimane
ancora poco tempo per visitarla; la mostra è composta da una parte espositiva in
cui è possibile ammirare costumi, oggetti di scena, ma si caratterizza anche per la ricostruzione di alcuni luoghi tra
quelli più significativi della storia, le aule, la sala grande, la foresta
proibita, la capanna di Hagrid, per citarne alcuni, con aree interattive (parliamo
in totale di 1600 metri quadrati di mostra).
Infine segnalo una
divertente parodia, scritta da Claudio Comini ed edita dalla Feltrinelli, Herry Sotter in cui il protagonista
viene scambiato per l’omonimo e ben più illustre maghetto con divertenti e spassosi
episodi:
Harry
Sotter e la maledizione vegetale
Harry
Sotter e la camera dei secchi
Harry
Sotter ora è prigioniero
La cito, non tanto per l’originalità,
in questi ultimi anni cinema e narrativa sono stati investiti da un’ondata di
ironia e parodia, quanto come possibili strumenti di avvicinamento, proprio per
la maggiore leggerezza, non solo ai libri di Harry Potter, ma alla lettura più
in generale, sullo stile di Diario di
una schiappia, di Jeff Kinney, Scuola Media, di James Patterson.
Vorrei concludere con una
carrellata per immagini di alcune novità che troverete in libreria per festeggiare
il ragazzo con la cicatrice: libri in lingua originale, riproduzioni speciali per
i vent’anni con le copertine delle prime edizioni, libri pop-up e molto altro.
LEI
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