FIABE MODERNE



Esce nel 2018 ad opera di Simone Paganini un interessante e snello libretto, edito dalla EDB Bologna, dal titolo Cappuccetto Rosso e la creazione del mondo (sottotitolo: come si interpreta un testo). 

Si tratta di un insolito parallelo tra la fiaba di Cappuccetto Rosso  e il libro della Genesi. Che cosa hanno in comune? Molte più cose di quanto si potrebbe pensare a partire proprio dall’evoluzione dei testi che si realizza attraverso tappe molto simili. In realtà ciò di cui vorrei parlare, per giungere poi a delineare le caratteristiche della fiaba moderna, è l’impostazione più generale data al discorso dal nostro autore.

Scritto in un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile, anche ai non addetti ai lavori, vede l’opera distinta in due parti, la prima che prende in esame l’esegesi della fiaba tradizionale, la seconda quella del libro della genesi , con un’ulteriore conclusiva in cui l’autore compie alcune riflessioni.  Ciò di cui vedremo in modo più approfondito è l’impianto interpretativo generale che sostanzia il pensiero dell’autore: rifacendosi alla teoria linguistica/interpretativa di Umberto Eco, svolge in maniera magistrale un’analisi diacronica della fiaba di Cappuccetto Rosso, che ci consentirà di parlare di fiabe moderne.

Già in un post precedente si erano individuate alcune caratteristiche del testo fiabesco e si erano anticipate  delle considerazioni inerenti alla longevità del genere, qui ritroviamo le stesse linee interpretative partendo da un’approccio analitico più strettamente legato all'aspetto stilistico del testo. In primo luogo Paganini chiarisce il significato della parola testo, posizione evidentemente ancora pìù necessaria oggi con le molte tipologie testuali anche legate ai nuovi massmedia, ai social e così via dicendo.

Il testo “è un sistema comunicativo che segue determinate regole e utilizza codici espressivi specifici” .(pag.13)

  Se poi facciamo riferimento in particolare al testo linguistico o verbale , dovremmo ulteriormente affinare la definizione dicendo che le regole di cui si parla sono le regole grammaticali e sintattiche.

Come già anticipato l’autore si muove partendo dalle considerazioni interpretative fatte oggetto da Umberto Eco nell’ormai storico libro  I limiti dell’interpretazione (Bompiani 1990) in cui si ipotizza che nell’atto interpretativo entrino in gioco tre diversi aspetti:

INTENTIO AUCTORIS (l’intenzione sottesa dall’autore nello scrivere il proprio testo, ciò che vuole comunicare)
INTENTIO OPERIS(dove è il lettore che ne ipotizza il significato facendo tuttavia riferimento all’opera stessa)
INTENTIO LECTORIS (ciò che il lettore è in grado di capire).

Di fronte a un testo scritto, intentio auctoris e intentio lectoris non avvengono mai contemporaneamente a maggior ragione se si tratta di un testo antico, siamo perciò difronte ad una “funzione linguistica dilatata”, nel tempo e nello spazio.

Partendo proprio da questi presupposti, che ho rapidamente riassunto, Paganini realizza un interessante excursus storico della fiaba di Cappuccetto Rosso ponendo a confronto tre versioni della stessa: quella francese di Perrault, quella tedesca dei Grimm ed infine quella italiana del Collodi.

Ciò che interessa in particolare di questa accurata analisi è l’idea di fiaba a cui approda: la fiaba cambia nel tempo la sua forma e con essa la sua intentio operis, mantenendo tuttavia riconoscibile la struttura narrativa.

Per essere più espliciti potremmo paragonare la forma all’abito che si indossa che si cambia, appunto muta, a seconda delle diverse occasioni: da sera, da cocktail…

Tradendo in parte l’intentio auctoris di Paganini, non mi occuperò del parallelo tra i due testi che l’autore fa, ma rifacendomi proprio alle premesse fin qui delineate  vorrei esaminare la condizione della fiaba oggi e più in particolare della fiaba moderna.

La fiaba modifica la sua forma a seconda del contesto socio-culturale. Dato questo presupposto possiamo individuare alcune diverse tipologie di fiabe moderne.

In alcuni libri, mantenendo riconoscibile la struttura narrativa del testo tradizionale, le fiabe cambiano la propria forma e di conseguenza l’intentio operis; come esemplificazione cito tre  titoli adatti a differenti età:

Cappuccetto Rosso , Verde, Giallo, Blu e Bianco di Bruno Munari per i più piccoli , edizioni Corraini, in cui le illustrazioni sostanziano questa idea di fiaba che si modifica a seconda dei contesti.
 Cappuccetto Verde si muove in un bosco, Cappuccetto Bianco  muove in una distesa di neve, Capuccetto Giallo invece nel traffico cittadino, Cappuccetto Blu racconta di una versione marittima della fiaba tradizionale (quest’ultima storia è scritta però da Enrica Agostinelli).
Mantenendo intatta la struttura narrativa della fiaba, introduce tuttavia oltre ad un diverso contesto , che ne modifica la “veste” anche un aiutante magico differente per ognuna delle protagoniste: una ranocchia verde per Cappuccetto Rosso, dei canarini per Cappuccetto Giallo e così via.
Anche la figura del lupo si modifica e interagisce con il diverso contesto e l’intentio operis  si modifica con loro. Un’opera in realtà senza età che si presta a numerosi percorsi interdisciplinari.

L’incredibile storia di Lavinia, di Bianca Pitzorno, edito da Einaudi Ragazzi, si rifà alla fiaba di Andersen La piccola fiammiferaia, trasportandola in una moderna Milano; c’è una fata che scende da un taxi giallo, un anello magico dai poteri straordinari, trasforma tutto in cacca,  e naturalmente lei Lavinia, la piccola fiammiferaia.
In una commistione tra fiaba e mito, il richiamo all’anello di Re Mida che trasforma tutto in oro è immediato, la narrazione si distacca dalla trama originale per presentarci una fiammiferaia davvero poco propensa ad accettare il suo destino e diventa un modo per parlare di amicizia, di apparenza, di vanità.

Cappuccetto Rosso a Manhattan ,  di Carmen Martin Gaite, edito da Salani, ripercorre le tappe della fiaba tradizionale affrontando diversi e più moderni pericoli nella Grande Mela: c’è un viaggio in metropolitana attraverso i quartieri della città per raggiungere la nonna ammalata e un goloso lupo cittadino, è infatti nientemeno che un pasticciere. Cambia l’età di lettura, parliamo di adolescenti e dei pericoli legati a questa particolare fascia di età. Di fatti anche in questa narrazione compare un aiutante magico, Miss Lunatic, che vive nella statua della libertà, e che accompagnerà Cappuccetto Rosso nel passaggio dall’adolescenza alla età adulta.  Si tratta perciò a ben vedere di una storia di formazione.

Possiamo poi individuare tutta una serie di fiabe che mantengono inalterata la struttura della fiaba tradizionale ma offrono uno sguardo altro, un’insolita prospettiva che in un’ottica intimistica tendono a spiegare  i motivi e le ragioni della storia.

Se ne annoverano molti in questa tipologia, spesso si tratta di fiabe illustrate, dove l’immagine supporta, approfondisce e in alcuni casi racconta anche una storia altra.

Comincerei con i libri ad illustrazioni a grande pagina ad opera della bravissima Rebecca Dautremer; si  creano nuove atmosfere e inedite prospettive nei libri illustrati: Principesse dimenticate o sconosciute , Il diario di Pollicino, Il bosco addormentato, Alice nel paese delle meraviglie edito da Rizzoli, Babayaga  pubblicato invece da Donzelli editore.















Nei libri di Fabio Negrin è ancora forte la connessione tra illustrazione e intreccio narrativo che offre uno sguardo diverso sulle fiabe della nostra infanzia:  In bocca al lupo , Orecchio Acervo Editore (Cappuccetto Rosso raccontata secondo la  prospettiva del lupo), La bella addormentata nel bosco, Aladino e la lampada magica, entrambi editi da Nuages Ed..

Ci sono storie poi in cui gli stessi personaggi raccontano la loro vicenda come in Cattivi come noi, Premio Andersen 2017, di Clotilde Perrin, pubblicato da Franco Cosimo Panini;
o L’ultimo lupo mannaro in città di Guido Quarzo, edizioni Salani, per ragazzi a partire dai nove anni, (fa parte della collana Gl'Istrici ) anche in questo caso è il lupo stesso, unico superstite delle antiche fiabe , che parla della sua triste condizione.

Si è infine registrato la nascita di una serie di fiabe che hanno attuato un gioco di ribaltamenti, ecco perciò comparire nei libri per ragazzi lupi vegetariani o paurosi, streghe pasticcione e bonarie e così via dicendo. Vediamone alcuni esempi:

Roald Dahl Versi perversi, edizioni Nord-Sud dove troviamo un’insolita Cappuccetto Rosso armata di pistola e appassionata di pellicce;
Tomi Ungerer, L’orco di Zeralda, un orco ammansito dalla prelibatezze culinarie della giovane Zeralda, E.L. Edizioni;
Gianni Rodari, Le favole  a rovescio, Einaudi Ragazzi, il titolo anticipa le situazioni tragicomiche in cui si ritrovano i vari personaggi;
Orianne Lalleman, Il lupo che entrava nelle fiabe, da cui nasce una serie di narrazioni, Il lupo che voleva cambiare colore. Amico Lupo, Il lupo che cercava l’amore… un lupo per ogni occasione insomma, tutti editi da Gribaudo.

Sulla falsariga, per ogni fascia di età, troviamo personaggi che fortemente si discostano dalla tradizione:
è infatti così il personaggio di Puzzy la strega sudiciona di Kay Umaski che ha dato vita ad una serie di libri divertenti editi da Mondadori, o ancora La strega Teodora di Nicoletta Costa autrice di altri innumerevoli personaggi nei libri Streghe streghine e stregatti, Gatti streghe e principesse … tutti editi da Einaudi Ragazzi, o ancora Incantesimi e starnuti di Bianca Pitzorno pubblicato da Mondadori e molti altri nella stessa serie ( I Sassolini).
Per adolescenti è la saga di Wildwitch, letteralmente strega selvaggia, che ha per protagonista un’adolescente dei nostri giorni, Clara,  che scopre di appartenere a questa insolita genealogia. Clara vive a Copenaghen  e per sfuggire al Maligno si rifugia dalla zia, strega selvatica,  che la inizia alle arti magiche nel suo rifugio di campagna.
 Lene Kaaberbol, autrice danese della saga, recupera la mitologia nordica e fa svolgere alla figura femminile un ruolo di primaria importanza.
 In Italia troviamo i seguenti titoli: La prova del fuoco, Il sangue di Viridiana, La vendetta di Kimera, editore Gallucci.

Per concludere un omaggio a un autore che ormai avrete capito io amo molto, Stephen King.
Come non vedere le analogie tra Cappuccetto Rosso e il libro La bambina che amava Tom Gordon? Un cappellino al posto di una mantellina, una madre quantomeno distratta, un sentiero del bosco che viene abbandonato e naturalmente un animale selvaggio che la segue… 

E che dire di Sleeping Beauties, sottotitolato  non svegliare le belle addormentate, scritto insieme ad Owen King?
 Un personaggio femminile forte e vendicatore Evie Black, un'epidemia, Aurora, che fa addormentare le donne di tutto il mondo entro bozzoli bianchi (attenzione a non svegliarle), un albero della vita, una tigre bianca e una volpe che In una prospettiva ecologica pone in collegamento realtà e dimensione sovrannnaturale…. 

Possiamo parlare di fiabe? Certamente no, ma la suggestione è davvero forte!

Naturalmente, come al solito, l’elenco potrebbe continuare ancora per molto, nella sezione dedicata agli iscritti troverete una bibliografia più esaustiva divisa per età.

LEI








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