COSI' ALBERTO RACCONTO' POMPEI


Bentrovati egregi Lectores, questa volta sulla mia scrivania non ho un romanzo o una raccolta di racconti, ma uno di quei volumi che qualcuno dispregiativamente chiama “racconti divulgativi”.
In realtà ci troviamo davanti ad un tipo di scrittura mista: c’è una intelaiatura
 scientifica su cui viene intessuta una trama verosimile all’interno di un fatto storico, in questo caso l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia.

L’autore è un maestro della divulgazione scientifica (espressione di una altissima quanto meritoria competenza) su tutti i media esistenti: televisione, internet, radio, stampa; naturalmente si parla di Alberto Angela e del suo libro “I tre giorni di Pompei” edito da Rizzoli nel 2014. 
Ha avuto un giusto successo forse sopratutto per la sua caratteristica di racconto che miscela vicenda storica, saggio scientifico e fiction. Un esempio insospettabile di questo tipo di operazione letteraria lo ritroviamo ad esempio nelle famosissime “Ultime lettere di Jacopo Ortis” del Foscolo nazionale: si possono rinvenire infatti nella redazione del libro vari generi: il saggio storico, il diario, il racconto di ispirazione romantica. Ed anche nel caso di Foscolo abbiamo assistito ad un successo che dura ancora oggi.
Qualcuno potrebbe storcere il naso davanti a questo paragone: Alberto Angela come Ugo Foscolo? Orrore! Naturalmente abbiamo paragonato due tecniche letterarie, ma chi lo sa cosa avrebbe fatto Ugo avendo a disposizione tutti i mezzi di Alberto…
Ad ogni modo andiamo nel dettaglio del libro: Alberto Angela ha narrato “in tempo reale” ciò che, secondo le ultime e più affidabili ricerche archeologiche, è accaduto dal 23 al 25 ottobre del 79 dopo Cristo. Per fare ciò ha intrecciato le vicende di ben trentatré personaggi realmente esistiti e che “molto presumibilmente” hanno fatto le cose che vengono narrate nel libro. Fra questi personaggi troviamo nomi noti, come Plinio il Vecchio, ma per lo più si tratta di personaggi comuni, nomi che gli archeologi hanno estrapolato da iscrizioni e documenti: bottegai, schiavi, banchieri, matrone che hanno visto la loro vita sconvolta dal Vulcano e hanno fatto le loro scelte. Alcuni si salveranno sicuramente, altri moriranno senza scampo: in mezzo alcuni dalla sorte incerta che non è dato stabilire.
La narrazione è sempre chiara, avvincente, ben costruita. Anche i dettagli scientifici più astrusi vengono resi “palatabili” dal lavoro di scrittura dell’autore, che di sicuro può contare su una squadra collaudata di collaboratori, ma anche da una esperienza ventennale sul campo e da una bibliografia sull’evento sterminata che ha fornito dati ed ispirato le ipotesi più realistiche. Le illustrazioni, le ricostruzioni grafiche e le mappe aggiungono fascino e ci calano perfettamente nella storia, bellissima e tragica come la realtà dell’evento stesso.

Non c’è molto altro da dire. E’ un libro da leggere era tutti i costi, una docu-fiction su carta imperdibile, un genere che conta pochi titoli e pochi grandi autori, ma di sicuro il nostro Alberto Angela è fra questi.
Alla prossima!

LUI

ALBERTO ANGELA
tre giorni di Pompei
Rizzoli  - Rai Eri
2014

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