LA DIVERSITA’ CONQUISTA LO SCHERMO….


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L’Oscar 2018 come miglior film va alla surreale storia d’amore La forma dell’acqua del regista Guillermo Del Toro. Sotto le luci della  ribalta la diversità viene rappresentata sotto varie angolazioni: espressione dei diritti civili, quella impersonata dalla afroamericana Zelda e da Giles vicino di casa omosessuale, mentre sono espressione di una diversità fisica Elisa, giovane donna muta, e ovviamente il diverso per eccellenza, l’altro da noi, la creatura anfibia. Il film ci racconta di un amore tra due esclusi sullo sfondo della guerra fredda, in un contrasto, così tipico del regista, tra cruda realtà storica e dimensione fantastica.
Già vincitore del Leone d’oro, Il film fa man bassa di Oscar: miglior film, migliore regia, migliore colonna sonora, migliore scenografia.
            Del Toro aveva già precedentemente trattato il tema della diversità in un’altra pellicola Hellboy Golden Army (2008), sequel del primo Hellboy (2004): qui il diavolo rosso, insieme alla sua compagna pirotecnica Liz Sherman, Abe, l’uomo pesce, e il nuovo entrato Johan Krauss, entità ectoplasmatica, si vedono costretti ad arginare il desiderio di vendetta e riconquista di un principe del regno della fantasia, senza reaame, costretto a vivere nel sottosuolo, dopo la sconfitta subita dal suo popolo da parte degli umani. In realtà Hellboy stesso e i suoi compagni sono dei segregati, in quanto diversi, infatti potrebbero turbare con le loro strabilianti abilità il genere umano. E proprio una delle costanti della pellicola è la ricerca di rompere questo muro dell’invisibilità da pare del diavolo rosso.
            La saga, che si ispira all’omonimo personaggio dei fumetti creato da Mike Mignola 1993, ha le tinte cupe del fumetto stesso, ma, non mancano momenti esilaranti e goliardici e un finale aperto segnato dalla conquista della libertà da parte dei nostri eroi.
C’è un saggio interessante di Liesle Fielder, Freaks, che ha per soggetto il rapporto tra diverso e normodato, il testo attua una disanima dell’attrazione che il diverso ha sull’uomo, in un sentimento distopico di attrazione e repulsione, fascino e paura, perché nell’umanità che si scorge nel mostro si ritrova un pezzetto di ognuno di noi. Il volume propone un percorso sociologico, ma anche storico e letterario di questa figura.
            Freaks letteralmente significa scherzi della natura, e il saggio prende appunto l’avvio proprio dal film del 1932 portante l’omonimo titolo di Tod Browning.

Nel museo della mia città c’è sempre stato e tuttora c’è, ma più nascosta e discreta, una sezione scientifica dedicata agli scherzi di natura: enormi vasi in vetro pieni di formaldeide, che assume sotto la luce dei neon una particolare colorazione gialla, e dentro feti siamesi di bambini o ovini, animali deformi… Fanno parte della collezione scientifica Spallanzani.
Il percorso incominciava dagli animali imbalsamati di ogni specie e si  arrivava alla fine alle bacheche “degli orrori” tra curiosità e raccapriccio, ma forse anche sollievo per essere altro da loro. Di questo rapporto conflittuale troviamo traccia anche nella musica.
La canzone La donna cannone di De Gregori ci parla della percezione che il diverso ha di sé attraverso lo sguardo del normodotato. Il coraggio di abbandonare un mondo, che se da un lato lo segrega e sfrutta, dall’altro lo accetta e protegge per ciò che è, per inseguire un amore proibito. Si tratta di un testo musicale nato prendendo ispirazione da un fatto di cronaca di inizio novecento: il mondo circense era rimasto senza la sua attrazione principale fuggita per inseguire un amore

La filmografia sulla diversità è ricca e varia. Si possono sostanzialmente evidenziare due percorsi: uno che pone in evidenza la diversità come espressione di una menomazione fisica, l’altra che si occupa di una disabilità mentale.

TheElephantManposter.jpgThe elephant man (Regia di David Linch con Anne Bancroft, Anthony Hopkins, John Hurt, Granbretagna 1980)

Esempio tipico dei freaks e della considerazione da sempre riservata al diverso: un uomo, un essere mostruoso, viene esibito come fiera da baraccone. Liberato successivamente morirà serenamente dopo aver ricevuto gli onori dai reali di Inghilterra.
(4 nominations al Golden Globes 8 nominations agli Oscar)
La cosa forse più sconvolgente è che si tratta ancora una volta di un film ispirato ad una storia vera.

Il mio piede sinistro
(regia di Jim Sheridan 1989 con Daniel Lay-Lewis nel ruolo di protagonista)
Storia della lotta di un bambino celebroleso per conquistare una sua normalità di vita. Il suo piede sinistro diventerà il mezzo attraverso il quale comunicare con il mondo. Una battaglia difficile ma premiata dalle mete raggiunte, diventerà un pittore  e uno scrittore affermato, espressione del motto “volere è potere”.
Candidato a 5 premi Oscar di cui uno vinto da Day-Lewis come miglior attore protagonista.


L’uomo senza volto
(regia di Mel Gibson anche interprete principale, USA 1993)

Storia di un’amicizia improbabile tra un uomo sfigurato, Mcleod, in seguito ad un gravissimo incidente e un giovane, Charles,  che ha difficoltà a scuola. L’uomo un ex-professore aiuterà il ragazzo, ritenuto cognitivamente poco dotato, a superare le proprie difficoltà e a raggiungere un impensato successo scolastico.



Quasi amici
(Regia di  Olivier Nakache e Erik Toledano Francia 2011)

Quasi amiciIl protagonista, Philippe, ricco parigino, divenuto paraplegico in seguito ad un incidente con il parapendio assume un ex-detenuto, Driss senegalese proveniente dalle banlieu come badante.
Sebbene un mondo culturale e sociale li divida i due uomini troveranno nel loro improbabile rapporto un reciproco aiuto e nascerà una grande amicizia.








Ma non solo la diversità fisica è oggetto della passata e più recente filmografia.

Rain Man
(regia di Barry Levinson, interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman, Usa 1988)

Nel film si parla di autismo, anche se in realtà il regista si ispirò alla storia vera di un uomo, Peek, affetto dalla “sindrome dell’idiota sapiente”, che a disfunzioni banali, come ad esempio non sapersi allacciare in modo autonomo le scarpe, si associano grandi capacità intellettive come la memorizzazione o il calcolo mentale .
La storia  ha per protagonisti i due fratelli Babbit separati ad un certo punto della loro infanzia con l’aggravarsi delle condizioni di salute di Raymond. L’incontro da adulti diventa occasione di confronto con la propria storia passata e con il proprio presente da parte di Charles, che trova nel suo riavvicinamento a Raymond, un’occasione di recupero e di riscatto della propria esistenza anaffettiva e sterile.
Vincitore di quattro premi Oscar: miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura e miglior attore protagonista, l’impareggiabile Dustin Hoffman.


Tom Hanks in Forrest Gump (1994)Forrest Gump
(regia di Robert Zemeckis, Usa 1994, protagonista Tom Hanks)
Liberamente tratto dall’omonimo romanzo il film racconta della vita e delle difficoltà di un uomo cognitivamente ritardato e nel farlo ripercorre trent’anni di storia Americana. Afflitto da problemi fisici e mentali il giovane Forrest è accettato solo dalla madre che lotta per fargli avere un’esistenza accettabile e dalla giovane amica Jenny, di cui è innamorato ma che invece lo considera solo un fratello.
Vincitore di sei premi Oscar tra cui; miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura non originale e miglior attore protagonista.




Ragazze interrotte
(regia di James Mangold sa 1994 con Winona Ryder e Angelina Jolie tra le altre..)

Il film parla di comportamenti e personalità borderline e consente una riflessione su ciò che significa normalità. Ispirato all’omonimo romanzo ha l’indubbio merito di parlare di diverse tematiche: la sociopatia, i disturbi alimentari, l’autolesionismo tra gli altri.
Angelina Jolie ottenne l’Oscar per la sua interpretazione come miglior attrice non protagonista.

                          Anche per i ragazzi abbiamo svariate pellicole che parlano della diversità, molte tratte da libri di narrativa.
E’ soprattutto la diversità fisica che viene prevalentemente considerata.


Edward mani di forbicePartiamo con un regista che personalmente amo molto Tim Burton e il suo Edward mani di forbice
(Regia di Tim Burton Usa 1990 protagonista Johnny Depp)

Il film segna la proficua collaborazione artistica con Johnny Depp che novello Fraikenstein si trova incompiuto, il suo creatore è morto prima di poterlo dotare di mani, gli rimangono le affilate dita di forbice. Così in un surreale mondo anni settanta Edward precipita a portare scompiglio.
Sebbene il film abbia quasi ventanni rimane una bella favola quanto mai attuale e moderna sulla diversità e sulla sua accettazione, “Non lasciare che ti diano dell’handicappato”, così gli dirà un pensionato al protagonista..



La bella e la bestia 
(Regia di Gary Trousdale e Kirk Wise,Walt Disney Usa 1991)

Si tratta di un adattamento della celebre fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. La diversità è rappresentata dalla ferinità della bestia, che nasconde al suo interno un principe punito per la sua vanità e insensibilità.
Esaltazione della bellezza interiore, solo chi lo amerà per ciò che è e non per ciò che appare potrà spezzare l’incantesimo e restituire al principe le sue originarie fattezze.

Il gobbo di Notre Dame 
(Regia di Gary Trousdale e Kirk Wise,Walt Disney Usa 1996)
Ispirata all’omonimo libro di Victor Hugo, Notre.Dame de Paris, è forse una delle opere più cupe della Disney che in essa affronta non solo il tema della diversità ma quello dell’infanticidio, della lussuria, della dannazione, del genocidio e del peccato.
Il film è incentrato sulla figura di Quasimodo, campanaro deforme della Cattedrale parigina, che cerca in tutti i modi l’accettazione sociale.

 La bella e la bestia
(Regia di Bill Condon Usa 2017)

Il film mantiene sostanzialmente inalterata la precedente versione a cartone animati se si fa eccezione dell’introduzione nell’aiutante di Gastone del tema dell’omosessualità, che ha destato molto scalpore.
Si tratta di un'operazione sulla falsariga di Alice in wonderland: trasposizione filmica della fiaba animata.

bambino mano nella mano con mamma e papàInfine il recentissimo Wonder
(Regia di Stephen Chbosky,Usa 2017, protagonisti Jacob Trambley, Julia Roberts, Owen Wilson)

Ispirato all’omonimo romanzo di R.J. Palacio parla di un ragazzino affetto da una rara malattia che gli rende il viso deforme, il film racconta del suo ingresso scolastico delle sue paure, delle difficoltà che si trova ad affrontare.

Come in tutte le cose anche per questo post si sono dovute effettuare delle scelte. Ciò che mi ha spinto a decidere per  una pellicola piuttosto che un’altra è dipeso da alcuni aspetti: il percorso che avevo in mente, un mio gusto personale, la qualità delle stesse.


Se siete appassionati di cinema e avete voglia di approfondire l’argomento potrebbero interessarvi i seguenti libri :
Il farinotti 2018, dizionario di tutti i film, Newton Copton Editori
Fernando di Giammatteo, Dizionario dei capolavori del cinema, Bruno Mondadori edizioni
F. Bianchi. L. Puccini, Dizionario del cinema per ragazzi, ETS Edizioni
Stefano Sguinzi, Dal cuore alla mente, Edizioni Albatros Il filo

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