LEGGERE, PER PIACERE



Come trasmettere ai nostri figli e studenti il piacere di leggere?
Come competere con gli strumenti elettronici che corredano la loro vita?

Non esistono ricette ovviamente, ma in questo primo post sotto forma di workshop troverete alcune riflessioni e indicazioni pratiche…….


Come un romanzo

“Workshop” è un termine inglese oggi molto abusato: “nome composto da work (lavoro) e shop (bottega); propriamente significa laboratorio e in senso figurato gruppo di lavoro collettivo su uno specifico argomento”- (Dizionario della lingua Treccani)
Si intende perciò un momento laboratoriale (del fare)  in cui si pone in pratica quanto precedentemente appreso; non si tratta di una lezione frontale ma di una  riflessione, rielaborazione ed elaborazione collettiva di un dato argomento.
Nel nostro caso, in mancanza della presenza fisica delle persone a cui è rivolto, si configurerà come una serie di indicazioni pratiche, linee guida su uno specifico tema.

Parlare di libri e letteratura per l’infanzia non può prescindere però da una specifica idea di pedagogia della lettura: sia che siamo genitori, educatori o insegnanti quando ci approcciamo alla letteratura abbiamo un preciso concetto di cosa intendiamo con questo termine (alcuni libri piuttosto che altri, autori prediletti ) e dello scopo (più o meno esplicito e consapevole) che ci poniamo nel farlo.
Personalmente ciò che mi guida nell’organizzare laboratori di letteratura  con i miei ragazzi è la pedagogia di Pennac, imprescindibile la lettura del suo ormai classico Come un Romanzo…., uscito per la prima volta nel 1993 presso la casa editrice Feltrinelli.
In questo testo, corredato da esempi letterari alti che sostanziano l’idea della funzione  salvifica della letteratura, e dall’alto della sua decennale esperienza di professore, Pennac racconta della trasformazione dell’atto del leggere: da atto sovversivo (apparteneva alla dimensione del gioco e perciò distraeva da compiti essenziali o utilitaristici, ne conseguiva il  divieto e quindi atto perpetrato di nascosto) a strumento di comprensione del reale… La virtù paradossale della lettura (...) è quella di astrarci dal mondo per trovargli un senso” ci dice Pennac. E continua:  “il verbo leggere non sopporta l’imperativo”; Come un romanzo, si apre così, sintetizzando tutto il suo pensiero e i successivi diritti imprescrittibili del lettore.

I  - il diritto di non leggere
II - il diritto di saltare le pagine
III -  il diritto di non finire un libro
IV -  il diritto di leggere
V -  il diritto di leggere qualsiasi cosa
VI - il diritto al bovarismo ( che potremmo anche dire come diritto ad una soddisfazione immediata ed esclusiva , appartenente solo a me, delle nostre sensazioni)
VII - il diritto di leggere ovunque
VIII - il diritto di spizzicare
IX - il diritto di leggere a voce alta
X - il diritto di tacere

Rimane però la necessità di individuare una strategia metodologica che permetta di applicare i consigli di Pennac.
Procedendo tra tentativi ed errori, modificando il mio agire in base ai ragazzi che avevo davanti, diversi per bagaglio culturale, sensibilità, interessi, ho individuato alcune modalità di intervento.
Offrire momenti di pure piacere legato al leggere

Questi momenti possono essere strutturati in vari modi, ma devono essere completamente gratuiti. Il che vuol dire (se parliamo di ambiente scolastico) niente compiti, verifiche, disegni… nulla che sia vissuto come educativo; oppure associare le attività di approfondimento proposte con una modalità di lavoro totalmente diversa rispetto alla classica lezione, dovrà essere divertente, ludica, insolita ( lavori in gruppo, drammatizzazioni…).
Questa considerazione è valida anche se si parla  di una lettura in famiglia che veda coinvolti adulto e bambino in un momento significativo ( leggere prima di addormentarsi, accoccolati sul divano…).

Alcune modalità di lettura:

- l’adulto legge ad alta voce  
- si legge insieme in lettura silenziosa libri diversi
- si legge insieme lo stesso libro ad alta voce.

La regolarità e la ripetitività di queste azioni diventa la chiave fondamentale; con i bambini piccoli è importante poi una vicinanza fisica, un abbraccio materno o paterno avvolgente e protettivo, che renda speciale questo momento, non dimentichiamo che i nostri ricordi più lontani nel tempo sono associati  a sensazioni fisiche.. odori, rumori….

Partire dagli interessi dei ragazzi

C’è tutto il tempo in un secondo momento di portarli verso letture che si ritengono più formative; come educatori non dobbiamo mai scordare che non esiste più la distinzione tra letteratura alta e bassa anche per quanto riguarda la letteratura per l’infanzia. Quindi no ad una censura a priori. Senza dimenticare che il proibizionismo, come dimostra la storia, ha fallito in ogni settore; in letteratura spesso ha avuto l’effetto contrario, ce lo raccontano anche Pennac, Cotroneo e molti altri autori.
L’idea è quindi quella di alternare , in una specie di scambio alla pari, letture che piacciono ai nostri ragazzi con le letture che vogliamo proporre.

Utilizzare i linguaggi che conoscono.

Viviamo in un’epoca di immagini, utilizziamo questo codice per avvicinare i giovani al libro: film, dvd, lim, computer, tablet, e-book….e chi più ne ha più ne metta.

Attivare il prestito bibliotecario  

Se siamo in un contesto scolastico, realizziamo il prestito bibliotecario utilizzando la biblioteca della scuola, rendendolo stimolante con giochi, gare, quiz…  se ciò non è fattibile ci si può appoggiare alle biblioteche presenti sul territorio comunale e pensare a un prestito all’interno della classe stessa; in famiglia l’importante è che il bambino abbia a disposizione quanti più libri possibile, naturalmente significativa fin dalla più tenera età la frequentazione di biblioteche e ludoteche. Nelle prime fasi della nostra vita conosciamo utilizzando tutti i nostri sensi, il libro sarà perciò esplorato come oggetto prima e solo successivamente come “scrigno” di storie. Non a caso oggi l’editoria per ragazzi pensa ai libri fin dalla più tenera età: libri tattili, cartonati...

Trasmettere la nostra passione per il leggere

Noi per primi dobbiamo essere lettori forti e credere in ciò che proponiamo anche e soprattutto attraverso l’esempio..
Leggiamo i nostri libri insieme ai nostri figli, nipoti e studenti….rendiamoci “lettori selvaggi” (Vedi Giuseppe Montesano, Come diventare vivi)

Se queste linee guida sono valide in generale sempre, i post che si caratterizzeranno come workshop sono principalmente indirizzati a persone che si occupano di letteratura in una dimensione collettiva, educatori e insegnanti in primis, senza togliere la possibilità di trasporre l’esperienza anche in un ambito famigliare.

Se avete voglia di approfondire l’argomento ecco alcune indicazioni bibliografiche sempre di grande attualità :

  • Aidan Chambers, Il piacere di leggere e come non ucciderlo, Sonda
  • Roberto Denti,  Lasciamoli leggere , Einaudi
  • Ermanno Detti, Piccoli lettori crescono, Erickson
  • Ermanno Detti, Il piacere di leggere, La Nuova Italia
  • (In formato PDF scaricabile dalla rete) Gianni Rodari, Nove modi per far odiare ai ragazzi la lettura (se all’oggetto televisione aggiungiamo nintendo, play-station, computer e così via vi accorgerete che le indicazioni sono sempre attualissime)
  • M. Bramati-L. Sanna, Leggere per piacere, Sperling & Kupfer

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Al prossimo Post!

Lei

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